“Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.”Primo Levi
Se questo è un uomo di Primo Levi, La notte di Elie Wiesel, Diario di Anna Frank…
Ogni anno, in particolare in concomitanza con il Giorno della Memoria, volumi come questi riempiono le librerie, mentre i canali televisivi e le testate giornalistiche dedicano un ricordo alla nota data del 27 gennaio 1945: il giorno in cui le truppe dell’Armata Rossa- impegnate nell’offensiva Vistola-Oder– liberarono il campo di Auschwitz. Questa data, come sappiamo, è stata designata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite come Giornata della memoria, una ricorrenza internazionale per commemorare le vittime della Shoah.
In occasione di questo anniversario, giovedì 25 gennaio si è tenuta in Aula Paolo VI del nostro Istituto una conferenza per le classi 3ª e 4ª tenuta dal prof. Marco Rossini che ha esaminato come si sia arrivati all’emanazione delle Leggi razziali nel 1938, approfondendo la storia del popolo ebraico – dall’anno della presa di Roma nel 1870 fino al 1922- ed evidenziando tutte quelle manifestazioni di antisemitismo che già allora impregnavano la società e la cultura.
Illustrando una grande varietà di documenti, dalle opere letterarie agli articoli di giornale, sul Corriere della sera, sulla Gazzetta del popolo e anche su Il Balilla, il professore ha riportato alla luce gran parte della campagna discriminatoria contro gli ebrei diffusa su qualunque giornale o testo italiano che, dapprima, ha portato a mettere in discussione la parità dell’identità degli ebrei, poi della parità dei loro diritti e infine ha condotto alla persecuzione della loro vita.
La profondità dei contenuti, la chiarezza dell’esposizione e la passione del professore durante la presentazione non solo hanno rivelato il suo amore per la storia ma anche l’interesse per gli studenti affinché attraverso la conoscenza del passato siano più consapevoli nel leggere e vivere il presente .
Non è ammessa quindi l’indifferenza o l’abitudine di fronte a questo anniversario che ci deve trovare pronti a onorare le vittime con il ricordo ma anche a essere vigili nel riconoscere nel nostro presente germi pericolosi di discriminazione e ostilità verso chi è considerato diverso, perché le conseguenze, come insegna la storia, possono sfuggire di mano.
Aderenti Michelle 4E