Conosciamo ciò che mangiamo

Conosciamo ciò che mangiamo

1 INTRODUZIONE

Il progetto “Conosciamo ciò che mangiamo” si propone di esplorare e approfondire la consapevolezza alimentare, offrendo un’analisi dettagliata sugli alimenti che consumiamo quotidianamente. 

Il progetto nasce dalla crescente necessità di affrontare le sfide legate all’alimentazione moderna, caratterizzata da una vasta gamma di prodotti e processi di produzione. La mancanza di consapevolezza riguardo agli alimenti può portare a scelte poco corrette, che influenzano negativamente la salute individuale e l’ambiente. Attraverso “Conosciamo ciò che mangiamo”, si mira a creare una comunità consapevole e responsabile, capace di fare scelte alimentari informate per il benessere personale e collettivo.

Lo scopo principale di questa iniziativa è analizzare e valutare le abitudini e le conoscenze dei soggetti esaminati riguardo la loro alimentazione, la scelta dei prodotti e le conseguenze sulla loro salute per promuovere quindi la consapevolezza riguardo l’alimentazione.

2 MATERIALI E METODI

Per ottenere i dati e i risultati necessari allo studio effettuato, sono stati utilizzati strumenti quali Google Forms (Alphabet Inc; California USA), impiegato per la realizzazione di un questionario e l’E-mail scolastica o personale necessarie per la sua condivisione. Il documento è stato proposto e presentato principalmente agli studenti delle classi prime, seconde e terze dell’istituto superiore Lorenzo Gigli di Rovato. In seguito, grazie all’intervento e alla collaborazione dei rappresentanti d’Istituto, sono stati coinvolti anche gli studenti delle classi quarte e quinte.

Per ottenere uno studio statisticamente significativo si è inoltre condiviso il modulo realizzato ad adulti interni (docenti dell’istituto) ed esterni alla struttura, per un dato complessivo di 1160 soggetti.

Ad ogni partecipante è stata data la possibilità di rispondere entro un limitato periodo di tempo, dal 30 Novembre al 06 Dicembre 2023, a seguito del quale sono state analizzate le risposte raccolte.

Il questionario, composto da dodici domande, tre delle quali sono di carattere personale e generale (sesso, età e indirizzo scolastico) mentre le restanti riguardano le abitudini e le conoscenze alimentari dei soggetti arruolati per lo studio.

L’elaborazione grafica e l’indagine matematica e statistica sono state ottenute mediante l’impiego di Microsoft Excel (Microsoft Corporation; Washington USA) e LibreOffice Calc (The Document Foundation; Berlino).

3 RISULTATI OTTENUTI

Il questionario è stato compilato da un totale di 240 soggetti: l’85% (n=204) adolescenti di età compresa tra 13-17 anni,11,7% adulti di età compresa tra 18-39 anni, e il 3,3% persone con un’età superiore ai 40 anni. Inoltre il 69,2% della totalità dei partecipanti era di sesso femminile, il 27,9% maschile e il 2,9% individui che non si identificavano nei due generi precedenti. Il 29,6% degli studenti frequenta l’indirizzo delle scienze umane, il 24,6% economico sociale, il 17,9% scienze applicate, il 17,4% linguistico. Il 5,4% rappresenta invece il campione che non frequenta l’indirizzo liceale dell’istituto (gruppo Ipsia, docenti e adulti esterni)(Tabella a e b)

Per ogni domanda del questionario i dati raccolti sono stati suddivisi e analizzati in funzione delle categorie precedentemente espresse.

Alla prima domanda, “Pensi di avere un’alimentazione adeguata?” il 17,5% si impegna a mangiare in modo sano, il 52,5% ritiene di avere un’alimentazione adeguata, anche se non costante, il 25,8% vorrebbe un’alimentazione più sana, mentre il restante 4,2% ha risposto “No e preferisco continuare con la mia alimentazione”.

La seconda domanda, “Scegli autonomamente gli alimenti di cui ti cibi o qualcuno lo fa per te?”, ha ricevuto il 52,1% di risposte di scelta autonoma mentre il 47,9% delega la scelta a qualcun altro.

Alla terza domanda “Leggi mai le etichette o le informazioni riportate sulle confezioni di un prodotto alimentare?”, il 52,1% dei partecipanti legge le etichette alimentari mentre il 47,9% non ritiene che contengano informazioni importanti 

Il quesito successivo, a risposta multipla, era focalizzato sui principali criteri che incidono sulla preferenza di un prodotto. Il 59,6% valuta in base al prezzo, il 48,8% in base agli ingredienti, il 42,2% in base alla marca e il 31,7% in base ai valori nutrizionali.

La quinta domanda sugli gli effetti degli alimenti sulla salute ha riportato le seguenti risposte: il 51,7% ritiene che la salute dipenda da ciò che si assume, il 39,2% afferma di sì, ma non in modo significativo, mentre il 9,2% non crede che gli alimenti influenzino la propria salute.

Alla successiva, “Secondo te i prodotti confezionati possono essere salutari quanto quelli freschi?”, il 91,3% ha risposto no e ritiene che quelli freschi siano migliori mentre il 8,7% crede che entrambi siano molto salutari.

Alla settima domanda,  “Hai mai fatto una dieta?, il 55% non ha mai pensato di farne una, il 15% ha consultato un nutrizionista mentre il restante 30% ha risposto di aver seguito autonomamente una dieta.

Le risposte all’ottava domanda, ossia “In base al tuo regime alimentare cosa ricerchi in un prodotto?” (Puoi indicare più opzioni), sono state: “più proteine” per il 68,8%, “più vitamine” per 65,8%, “più carboidrati” per il 32,1% ed infine il 9,2% predilige un’alimentazione ricca di grassi.

Infine alla richiesta su quali siano le definizioni più ricercate nei prodotti, le risposte più comuni sono state: “Naturale” con il 42,5%, “Italiano” con il 35%, “Biologico” con il 30% mentre il 22,1% non è attratto da nessuna delle opzioni presenti.

In particolare un prodotto alimentare può essere definito tale quando almeno il “95% degli ingredienti che lo compongono sono stati prodotti secondo il “metodo biologico” basato sull’adozione di tecniche di coltivazione e di allevamento a ridotto impatto ambientale “[1].

4 DISCUSSIONE

La differenza sostanziale tra il numero degli alunni coinvolti (n=1160) e il numero effettivo di partecipanti allo studio (n=240) dimostra il poco coinvolgimento degli studenti alle proposte extra-scolastiche. E’ necessario  però considerare che il progetto è stato presentato e spiegato in modo diretto ad un numero limitato di 16 classi, per cui i soggetti direttamente coinvolti sono un numero limitato.

Analizzando nello specifico questi dati appaiono maggiormente disponibili e sensibili sull’argomento dello studio i soggetti di genere femminile, mentre gli indirizzi scolastici maggiormente coinvolti sono stati quelli delle scienze umane e dell’economico sociale dove la prevalenza degli studenti è di genere femminile.

Infine, dal momento che il questionario è stato condiviso principalmente nell’ambiente scolastico, il numero dei campioni in età compresa tra i 13 e i 17 anni è particolarmente significativo.

I risultati dimostrano inoltre una consapevolezza diffusa sull’importanza dell’alimentazione, con una maggioranza che cerca di mantenere una dieta sana anche se con qualche difficoltà. La preferenza per la scelta autonoma degli alimenti indica un interesse crescente ed una maggiore consapevolezza ed attenzione su ciò che viene mangiato ai fini di un adeguato benessere alimentare.

Inoltre “per etichette alimentari genericamente si intendono tutte quelle informazioni (marchi, immagini, simboli, elenchi, date) che si possono trovare scritte sul rivestimento esterno (imballaggio) degli articoli commestibili o su altri documenti che accompagnano prodotti in vendita del settore alimentare”. [2]  

Dal progetto si può osservare che la differenza tra i campioni abituati a leggere le etichette alimentari e quelli che non le ritengono significative è minima: è possibile quindi constatare che la scelta dei prodotti dipende spesso da altri fattori. Inoltre la prevalenza del criterio legato al prezzo suggerisce che potrebbe essere necessaria un’educazione più dettagliata sulla valutazione nutrizionale. Mentre la netta preferenza per alimenti freschi indica la consapevolezza della loro superiorità nutrizionale.

Le risposte sulla dieta [3], indicano che la maggior parte dei partecipanti non ha mai considerato di seguire una dieta specifica, ma una percentuale significativa ne ha adottato una autonomamente. Questo dato è abbastanza preoccupante e significativo in quanto una dieta non controllata da esperti e basata unicamente su articoli o conoscenze non scientifiche può causare danni alla salute psicofisica. 

Infine, le preferenze per determinate diciture nei prodotti riflettono una crescente attenzione a parole come “Naturale”, “Biologico”, e “Italiano” evidenziando una preferenza per opzioni alimentari, sostenibili e di qualità. 

RINGRAZIAMENTI

Cordiali ringraziamenti ai professori e alle professoresse: Del Rosso, Bonardi, Scolari e Vescovi per aver offerto delle ore scolastiche per la realizzazione e il completamento dell’elaborato e ai rappresentanti d’istituto, in particolare Festa Alessandro, per la condivisione del questionario ad ogni classe dell’istituto scolastico.

REFERENCES

1. Cure-Naturali.it: Alimenti biologici;

https://www.cure-naturali.it/enciclopedia-naturale/alimentazione/nutrizione/alimenti-biologici.html#che-cosa-sono

2. Auxologico: Le etichette alimentari: come leggerle; 2023

https://www.auxologico.it/limportanza-etichette-alimentari

3. ISSalute: Dieta: che cos’è? Un’introduzione; 2020 

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/d/dieta

4. NutriDoc: Perché le diete “fai da te” non funzionano; 2021

https://www.nutridoc.it/articoli/diete-fai-da-te-non-funzionano

Zorza Mariavittoria, Letizia Rosa, Soliman Umna, Quattrini Alessio, Andreoli Mattia, Filigheddu Giacomo, Bombardieri Eduardo, Lachgar Riyad, Aloisio Riccardo, Zotti Filippo.

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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