Meditate che questo è stato

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Per celebrare il Giorno della Memoria ripubblichiamo RENZO MODIANO OSPITE DEL GIGLI, la cronaca dell’incontro del 6 febbraio 2018 con l’autore del romanzo – testimonianza “Di razza ebraica”, pubblicata per la prima volta il 18 giugno 2018 sul (primo) numero del giornalino in pdf. Nei prossimi giorni renderemo conto delle iniziative che l’Istituto “L. Gigli” ha preparato per quest’anno scolastico.

RENZO MODIANO OSPITE DEL GIGLI

QUASI SETTECENTO GLI ALUNNI CHE LA MATTINA DEL 6 FEBBRAIO HANNO PARTECIPATO ALLA TESTIMONIANZA DELLO SCRITTORE RENZO MODIANO

La mattinata al palazzetto dell’Istituto si è aperta con la coinvolgente interpretazione di “Perfect”, brano del celebre musicista irlandese Ed Sheeran, della Gigli-Band che, dopo una breve esibizione, ha ceduto il posto al vicepreside Fausto Minelli, presentatore dell’evento, affiancato dall’alunno Pierluigi Paletta.
Solo dopo i doverosi ringraziamenti ha fatto il suo ingresso il relatore dell’intensa mattinata, Renzo Modiano, ebreo sopravvissuto alla terribile retata nazi-fascista del 1943 a Roma nonché autore del libro “Di razza ebraica”, che si è da subito fatto carico di lanciare un messaggio. “Io sono qui perché in nessuno di voi germogli mai il fenomeno dell’antisemitismo” ha esordito lo scrittore romano che si è espresso con dignitosa schiettezza riguardo i tremendi episodi vissuti e, in particolar modo, le barbarie di cui tedeschi e ucraini si sono macchiati durante il secondo conflitto mondiale. “Auschwitz Birkenau è il coronamento dell’omicidio industriale, prima di allora non era altro che un lavoro artigianale”, così Modiano ha spiegato l’introduzione delle camere a gas e dei forni crematori, come non si trattasse altro che di un rimodernamento tecnologico. Non è servito altro che questa schiettezza per catturare l’attenzione di una platea sconcertata e, a tratti, inorridita da tanta violenza.

È stato poi il turno dell’attore Gabriele Reboni che, con un incredibile quanto cruento monologo, si è aggrappato alla coscienza di tutti i presenti recitando per cinque intensi minuti nel silenzio più puro e sconcertato. Sono stati proprio i ragazzi del teatro, preparati dallo stesso Reboni nell’arco di tre incontri, a riprodurre il suono di quel treno che portava dritti all’inferno, suono che ha dato inizio a una rappresentazione coinvolgente a 360°. Alcuni membri del pubblico sono infatti stati invitati a raggiungere il palco per posare delle pietre, sulle quali era scritto il nome di un deportato, simbolo delle tombe ebraiche.

Infine, vi è stato un secondo intervento di Modiano che ha tenuto a specificare quanto, secondo lui, la sua storia fosse banale se paragonata alle oltre sei milioni di vittime ebree del secondo conflitto mondiale, ma che solo accostata all’episodio della grande retata di Roma poteva davvero avere un senso.

Lo scrittore e testimone Renzo Modiano

 

L’incontro ha avuto termine con i calorosi ringraziamenti all’autore e alle prof.sse Anna Maria Carracchia e Asia Pirone, che hanno reso possibile questa incredibile iniziativa, e a tutti coloro che vi hanno contribuito.

Le prof.sse Asia Pirone e Anna Maria Carracchia a colloquio con l’autore

 

Federico Russo

 

 

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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