Maus: un libro ci avvicina alla Shoah

Maus: un libro ci avvicina alla Shoah

La prima reazione di un qualsiasi studente quando gli viene assegnata la lettura di un libro sulla Shoah non sempre è positiva, perché è un argomento particolarmente difficile da comprendere fino in fondo. La lettura di questo genere di libri è però di fondamentale importanza, anche se noi ragazzi la vediamo spesso come una costrizione. Maus, di Art Spiegelman, è diverso, è scritto in una chiave alternativa rispetto a come vengono solitamente proposte le terribili e disumane vicende della Shoah. È un libro in cui ti immergi e ti immedesimi, non certo in spiaggia sotto l’ombrellone, ma è un libro che fa riflettere sui più disparati aspetti della vita quotidiana di un ebreo europeo degli anni ’30 / ’40 del Novecento.

Maus è pubblicato in Italia da Einaudi

L’opera è suddivisa in due parti: la prima racconta la storia di Vladek e Anja, i genitori dell’autore, prima che finissero nel campo di concentramento di Auschwitz, e mostra il rapido cambiamento delle condizioni di vita degli ebrei negli anni precedenti allo scoppio della guerra, poiché si videro privati dei loro diritti ogni giorno di più. Mentre la seconda parte descrive gli anni successivi e la vita nei campi di concentramento.
I prigionieri nei campi di concentramento erano costretti a fare lavori troppo pesanti per i loro corpi deboli a causa della malnutrizione. Vladek lavorò come stagnaio, calzolaio, spostava pietre e scavava grandi buche… Ma in tutto questo poteva considerarsi “fortunato” rispetto ad altri suoi compagni, era addirittura riuscito a mantenersi in contatto con la moglie Anja, grazie alla complicità di Mancie (una ragazza ungherese che lavorava nel campo di Birkenau, in cui Anja si trovava). Nel periodo in cui Vladek lavora come stagnaio ha occasione di vedere con i propri occhi le camere a gas e i forni crematori, i posti dove erano finiti suo padre, le sue sorelle, i suoi fratelli e tante, troppe, persone innocenti.
Un’altra storia fa da contorno a queste vicende, è quella del giovane Art, il disegnatore (perché Maus è un libro a fumetti, una graphic novel) che ha deciso di narrare la storia del padre sopravvissuto ai campi di concentramento. Il rapporto tra i due non è dei migliori: Vladek, reduce dagli orrori nazisti, ha uno stile di vita piuttosto conservatore, mentre il figlio, cresciuto a New York, ha uno stile di vita più aperto.


In tutto il romanzo i personaggi hanno sembianze animali: gli ebrei sono rappresentati come topi (in tedesco Maus significa topo), i nazisti come gatti, i polacchi come maiali, i francesi come rane, gli americani come cani…
Non l’ho trovata una lettura “pesante” anche grazie all’abilità di Spiegelman nell’alternare i momenti di dialogo tra lui e il padre a quelli in cui il padre racconta la vita nei campi di concentramento e le torture che ha sopportato.
La cosa più spaventosa nel leggere libri su questo argomento è pensare che ciò che è scritto è successo realmente, non è un brutto incubo o un film dell’orrore. E c’è ancora da stupirsi per l’assoluta mancanza di umanità mostrata dai nazi-fascisti nei confronti di portatori di handicap, ebrei, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, anziani, donne e bambini indifesi.

Anna Mena

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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14 Risposte a “Maus: un libro ci avvicina alla Shoah”

  1. Bravaaa Anna,scrivi davvero bene! Comunque sono d’accordo sul fatto che la lettura sia stata interessante e non pesante! Complimentiii

  2. mi trovo d’accordo con tutto quello che hai scritto, consiglio a tutti questo libro perché è una lettura leggera e piacevole, ma allo stesso tempo tratta un tema molto importante e delicato come quello della Shoah.
    Complimenti a Anna per l’articolo!!

  3. Concordo su tutto quello che hai scritto. Per quanto mi riguarda, ciò che rende la lettura di libri sulla Shoah più impegnativi da leggere rispetto ad altri è, proprio come hai fatto notare, il fatto di immaginare che ciò che viene raccontato non é solo l’invenzione di un autore fantasioso, ma la pura realtà dei fatti, un avvenimento non troppo lontano da noi. Complimenti anche per la recensione, Anna, hai toccato tutti i punti fondamentali della storia!

  4. Bravissima Anna, hai fatto una descrizione del libro completa e spero che a qualcuno ,dopo aver letto la tua recensione, venga voglia di leggerlo

  5. Concordo a pieno su tutto quello che hai scritto. Per quanto mi riguarda, ciò che rende la lettura di libri sulla Shoah più impegnativi da leggere rispetto ad altri è, proprio come hai fatto notare, il fatto di immaginare che ciò che viene raccontato non é solo l’invenzione di un autore fantasioso, ma la pura realtà dei fatti, un avvenimento non troppo lontano da noi. Complimenti anche per la recensione, Anna: chiara e completa!!

  6. Concordo con te Anna. L’autore è riuscito a presentare in maniera perfetta ma senza appesantire, un argomento molto complesso, che troppo spesso le persone non apprezzano. Per tutte le persone che hanno pregiudizi su libri che trattano questo tipo di argomenti (mi metto io per prima) consiglio la lettura di questo libro che renderà il tutto molto interessante e coinvolgente!

  7. Bellissima recensione, sono completamente d’accordo sul fatto che, nonostante parli di un argomento delicato come quello della Shoah, sia una lettura leggera e piacevole. Complimenti Annaaa!

  8. Ottima recensione! È un libro molto interessante, ti colpisce dalle prime tavole anche grazie alla scelta inconsueta di rappresentare ebrei, nazisti, polacchi etc in sembianze di animali. Inoltre, proprio come ha scritto Anna, grazie alla abilità dell’autore Art Spiegelman il delicato argomento della Shoah può essere compreso fino in fondo anche con un po’ di leggerezza da noi ragazzi.

  9. La recensione è esaustiva su tutto quello che si può dire del libro. Ogni argomento viene spiegato con chiarezza e concordo con te su ogni cosa. Anna sei stata bravissima!

  10. Mi è piaciuto molto il tuo modo di esprimerti e in particolar modo ho molto apprezzato il tuo commento finale. Complimenti Anna, sei stata devvero molto brava ❤️

  11. Complimenti Anna! Ottima recensione, scritta in modo scorrevole e coinvolgente. Sono sempre stata restia a leggere questo genere di libri, ma dopo aver letto questa recensione mi hai incuriosita e sicuramente andrò a leggere Maus!

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