Le scuole nel mondo

Le scuole nel mondo

Come funzionano le scuole nel mondo? Negli altri Paesi si studiano le stesse materie che si studiano in Italia oppure no? Quali sono le principali differenze tra gli istituti scolastici italiani e quelli esteri? 

Queste sono solo alcune tra le domande che mi sono sempre posta e a cui, finalmente, ho trovato non una risposta, ma ben tre, provenienti da nazioni diverse!

Grazie alla testimonianza di Gabriela, una ragazza proveniente dal Brasile che ha svolto un anno di mobilità studentesca nel nostro istituto, ho potuto avere informazioni che non conoscevo: come è articolato il percorso scolastico, l’organizzazione dell’anno scolastico, il rapporto tra docenti e studenti, che cosa si studia e come è strutturato l’ambiente scolastico. Grazie all’aiuto di Gabriela sono poi riuscita a ottenere informazioni sulla scuola tedesca e cilena, contattando personalmente due studentesse che, però, non hanno frequentato il Gigli.

Gabriela, racconta la scuola del Brasile

In Brasile, la scuola comincia a 2 anni e termina a 18, ma è obbligatoria solo a partire dai 6 anni. Il percorso scolastico è diviso in: Jardim da infância (scuola materna dai 2 ai 5 anni), Ensino Fundamental 1 (scuola elementare dai 6 ai 10 anni ), Ensino Fundamental 2 (scuola media da 11 a 14) ed Ensino Médio (scuola superiore dai 15 ai 18 anni). Gli istituti sono abbastanza piccoli e raggruppano tutti i bambini e ragazzi dai 6 ai 18 anni (anche se i più piccoli sono collocati in un edificio a parte).

La relazione tra professori e alunni è, come tutte le altre relazioni sociali in Brasile, basata sull’età: è abbastanza informale con i professori più giovani (avevo un professore di 30 anni che tutti chiamavano “Formica”, perché era basso) e più formale con quelli più anziani.

Ogni classe è composta da 25/30 alunni e la scuola raramente possiede anche laboratori o una palestra, ma ci sono i campi di atletica, parchi giochi e un orto. L’anno scolastico comincia a Febbraio, poi c’è una pausa a Luglio e finisce a Dicembre. Alcune materie vengono studiate sin da quando si è piccoli: portoghese, matematica, scienze (biologia, fisica, chimica), storia, geografia, educazione fisica, arte (praticata fino all’ensino fundamental 2) e inglese. Nelle scuole con una grande presenza di allievi “indigenas” (nativi americani), si impara anche la loro lingua. Una volta all’anno, le classi delle superiori si sfidano in un concorso chiamato ‘Gincana’, in cui ogni classe rappresenta un Paese e sfida le altre in gare di dibattito, sport e teatro.

Questa è una fotografia dell’anno scorso, quando la classe di Gabriela rappresentava l’Inghilterra.

All’Ensino Médio (scuole superiori) è stato recentemente approvato un progetto: un giorno a settimana gli studenti possono scegliere se specializzarsi in scienze umane o scienze naturali. È un progetto abbastanza nuovo ed è cominciato con quelli nati nel 2007. In tutte le scuole brasiliane è obbligatorio indossare un’uniforme scolastica.

Questa era l’uniforme di Gabriela

Maria Pia racconta la scuola del Cile

Nel mio Paese si studiano matematica, lingua e comunicazione, storia, inglese, arte (solo pratica, non si studia storia dell’arte), tecnologia, filosofia, scienze naturali (chimica, fisica e biologia) ed educazione fisica. I voti vanno dall’ 1 al 7. Le sezioni vanno dalla A a D e ogni classe è composta da 45 studenti ciascuna. L’edificio scolastico è composto da tre edifici, una palestra, un campo da calcio, un campo da tennis e un piccolo campo da football americano (oltre a due parchi giochi: uno per i più piccoli e l’altro per i grandi). La relazione studente-insegnante è molto formale e rigida: non si può rispondere male all’insegnante o alzare la voce contro di lui/lei. La scuola inizia a 5/6 anni e finisce a 18/19 anni. Le lezioni cominciano al “Kindergarten” (che dura due anni), poi c’è il “Base” (che dura otto anni) e infine il “Media” (che dura quattro anni). Negli ultimi due anni di scuola, si possono scegliere le materie che si preferiscono (si chiamano “Facoltativi”): se ci si appassiona ad una materia in particolare, si potrà assistere solo alle lezioni che hanno a che fare con quella materia.

Marlene racconta la scuola della Germania

La scuola comincia a 9 anni e finisce a 18, anche se la maggior parte degli studenti studiano per sei anni. L’anno scolastico inizia a settembre e termina a luglio. Il rapporto docente-studente è più scherzoso rispetto a quello che gli studenti italiani hanno con il proprio insegnante. Si studiano diverse materie importantissime e utilissime per la vita: politica, geografia, arte, musica, matematica, inglese, scienze naturali, storia e a volte anche un’altra lingua straniera (spagnolo, francese o latino). Ci sono due edifici (ciascuno costituito da tre piani), un grande cortile e la palestra.

Dopo aver letto come sono strutturati i sistemi scolastici in diverse parti del mondo, sono giunta alla conclusione che tutti i sistemi scolastici hanno sia pregi sia difetti. Penso che il sistema scolastico italiano sia efficiente, nonostante vari aspetti negativi. Se potessi, apporterei alcune modifiche che renderebbero la scuola molto più interessante e divertente; per esempio vorrei che esistessero delle giornate in cui le classi si sfidano con quiz su argomenti specifici (storia, geografia, matematica…), come avviene in Brasile. Non solo, però: in Svezia, per esempio, i ragazzi lavorano molto in classe e a casa devono solo fare i pochi compiti assegnati dagli insegnanti. Mi piacerebbe che anche in Italia funzionasse così, in modo tale da capire bene gli argomenti di studio, ma allo stesso tempo avere più tempo libero.

Sofia Aversano, 1I

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