La tradizione della musica indiana: la mia eredità

La tradizione della musica indiana: la mia eredità

La tradizione musicale dell’India è antichissima, il primo trattato che ci è rimasto risale al V secolo d. C., alcuni addirittura ipotizzano che possa risalire ad un’epoca precedente. E’ caratterizzata da melodie alla quali si attribuiscono poteri soprannaturali. La musica per un indiano è tutto, avvolge ed accompagna ogni momento della vita. Il canto celebra le gesta degli dei, sottolinea le festività, scandisce i ritmi stagionali della natura e porta gioia al lavoro del contadino, del barcaiolo, del cammelliere.
Le note della musica classica indiana sono chiamate differentemente rispetto a quelle tradizionalmente impiegate per la musica colta europea e precisamente:
Sa=Do
Re=Re
Ga=Mi
Ma=Fa
Pa=Sol
Dha=La
N-Ti
Gli strumenti principalmente utilizzati sono:
-Setar
-Sarfood
-Bansuri(flauto)
-Harmonium
-Sranghi
-Tabla

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Come è nata la mia passione per la musica? Quando avevo sei anni mio padre mi disse che dovevo cominciare ad imparare a suonare gli strumenti della musica classica Indiana(Shashtrye Sangeet). La musica era la passione di mio padre ma nella sua infanzia per problemi economici non era purtroppo riuscito ad andare avanti con gli studi. Per questo la mia storia ha inizio per desiderio di mio padre di riuscire a far coltivare a me quello che lui non era riuscito da giovane.
Inizialmente ho cominciato  a studiare il Saranghi, che è lo strumento principale della musica etnica indiana, uno strumento a corde strofinate, formato da una cassa di legno su cui sono tese delle corde di budello, si suona tenendolo sulle gambe. Successivamente mi sono avvicinato al Tabla, un tipo di tamburo indiano,  utilizzato nella musica Indiana, sia classica sia popolare sia religiosa, utilizzato anche nella musica occidentale.
Al inizio mi sembrava noioso perché dovevo esercitarmi 5/6 ore al giorno.
Poi pian piano ho cominciato a capire il concetto fondamentale sul quale si basava il funzionamento.
Dopo 2/3 ho cominciato a suonare nella Chiesa Sikh, da lì si può dire che sia nata veramente la mia passione verso la musica classica indiana che mi ha portato giorno dopo giorno ad apprezzarla, amarla sempre di più. Attualmente mi diverto moltissimo anche nelle esibizioni in pubblico e sicuramente un’esperienza unica è stata la mia partecipazione la scorsa estate all’Expo di Milano, dove sono stato felicissimo di rappresentare il mio paese, con i suoi usi e le sue meravigliose tradizioni che da millenni fanno la nostra storia.

Singh Adesh 4T Ipsia

 

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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