Scuola elementare o scuola superiore

Scuola elementare o scuola superiore

I metodi di lavoro nelle scuole superiori sono spesso gli stessi delle scuole elementari, ma si rivelano inefficaci

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“Chi non ha svolto i compiti per oggi riceverà una valutazione negativa che farà media”, “Per domani vi conviene svolgere tutti i compiti, chi non li avrà fatti li riceverà di punizione”. “Io interrogo costantemente e a sorpresa perchè è importante che studiate volta per volta, le interrogazioni programmate invece vi danneggerebbero”.

Sono frasi che abbiamo sentito tutti a scuola, e se sono degli insegnanti specializzati a dirlo, allora un senso dovranno pur averlo. In effetti è così, sul fatto che studiare volta per volta sia vantaggioso siamo d’accordo tutti, e anche il discorso sull’esercitazione a casa è significativo, in genere chi più si impegna migliori risultati ottiene. Concentriamoci ora sulle finalità della scuola: anche questa frase è nota a molti:“A me non importa che impariate qualche informazione a memoria che poi dimenticherete, ciò che conta è che acquisiate un metodo e acquisiate autonomia perchè quando diventerete grandi dovrete essere responsabili e autonomi”. Responsabilità e autonomia, forse sono questi i principali obiettivi che uno studente delle scuole elementari e medie dovrebbe acquisire, e alle scuole superiori si presuppone che questi obiettivi siano diventati dei prerequisiti. Le frasi riportate all’inizio non stupirebbero se si sentissero in un’aula con ragazzi tra i 6 e i 14 anni, ma quando sono rivolte a un gruppo di sedicenni, diciassettenni, maggiorenni, adulti… allora è il caso di farsi qualche domanda. Questi studenti sono autonomi? Lo diventeranno mai se a casa devono pensare a svolgere gli esercizi di compito per non ricevere note sul diario?

All’università non esistono interrogazioni a sorpresa, non esistono compiti per casa e ogni studente organizza autonomamente il proprio studio, questo è essere autonomi; se in una scuola superiore ancora esistono estemporanee o compiti per casa significa che i professori si servono di questi mezzi con l’obiettivo di rendere gli studenti autonomi, ma allora non li considerano già tali, e se non sono considerati già tali allora le alternative sono due: o vengono sottovalutati, e ciò non trasmette sani principi di rispetto che la scuola sempre dice di aver a cuore, oppure non lo sono per davvero, e quindi, a cosa sono servite le elementari e le medie? A imparare qualche data di storia che tanto sarebbe stata studiata nuovamente negli anni a venire? A imparare tabelline a memoria per poi scoprire al liceo scientifico che anche la calcolatrice sa fare 11 x 12 e che essere veloci con i calcoli non significa essere bravi in matematica?

E’ da più piccoli che si deve imparare il metodo, ai più grandi invece le frasi da dirsi dovrebbero essere “Suggerisco di svolgere questo esercizio che correggerò la prossima volta, ricordo che la verifica è tra x giorni, questi sono gli argomenti, arrivederci.”

Denis Festa

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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