Secondo racconto:
Ormai non ci sono più dubbi, Asia ha trovato un altro di cui è follemente innamorata.
Simone stava passeggiando per i vicoli del centro città pensando e ripensando alla sua amata Asia, dalla quale però è sempre stato “friendzonato”. Passando accanto ai palazzi storici nota che non sono puliti come al solito ma presentano scritte e disegni, a bomboletta e a pennarello. Incuriosito, Simone si avvicina. Con suo grande stupore vede che i graffiti sono cuori, di ogni colore e dimensione, accompagnati da due nomi che si ripetono più e più volte: Asia e Marco. Simone, cieco d’amore inizia a volare con la fantasia immaginando come Asia, per esprimere l’amore che prova per lui, abbia usato un altro nome; Simone, pur non riuscendo a vedere la completa realtà dei fatti capisce che qualcosa di strano c’è. Questo pensiero lo tormenta per tutto il giorno, così per distrarsi decide di aprire Instagram e svagarsi guardando qualche post e qualche stories. Per prima cosa, come suo solito, va a vedere il profilo di Asia. Proprio qui Simone vede qualcosa che lo sconvolge: Asia aveva appena postato una foto con un ragazzo taggato @realmarco_, legge la didascalia e c’è scritto “io e il mio amore…” con tanto di cuoricini e emoticon con il bacio. Ormai non ci sono più dubbi, Asia ha trovato un altro di cui è follemente innamorata. Simone disperato, come tutti gli adolescenti del ventunesimo secolo, dopo una delusione d’amore, si rifugia in camera sua con le cuffiette nelle orecchie ascoltando a tutto volume la playlist di Spotify di canzoni tristi, nella quale non possono mancare Tiziano Ferro e Mengoni, per non parlare di Adele. Non mette piede fuori da camera sua per 3 giorni, nemmeno per mangiare. Il pomeriggio del terzo giorno si alza ed esce, con gli occhi ancora arrossati dal pianto. La tristezza pian piano si trasforma in rabbia e la rabbia in cieco furore. Simone si dirige infuriato verso il primo bar in cui si imbatte, entra e subito ordina da bere: <<il drink più forte che avete!>>, <<anzi due!>> aggiunge ripensandoci. E così va avanti, drink dopo drink, bar dopo bar. Arriva ad un punto in cui l’alcol lo rende irriconoscibile non è più il ragazzo ingenuo e testardo di sempre. Ogni senso si offusca, a partire dalla vista, passando dall’udito, al tatto per arrivare alla parola, tanto da sembrare un folle. Il metodo del “bere per dimenticare” invece di alleviare i suoi dolori, come lui sperava, li raddoppia, li triplica e lo rende più arrabbiato e infuriato.
Questo riadattamento è stato realizzato da:
G.S.della classe IVL durante le lezioni di italiano.
Un esercizio di riscrittura di alcuni classici che non tramontano mai.