Futuro e passato in un abbraccio grazie all’alternanza scuola lavoro

Futuro e passato in un abbraccio grazie all’alternanza scuola lavoro

L’alternanza scuola lavoro della classe 4C del Liceo Scienze Umane si è svolta come un’attività di ricerca che ha permesso agli studenti di divenire più consapevoli di alcune categorie di soggetti con bisogni speciali, persone che necessitano spesso anche di luoghi speciali, pensati appositamente per loro. È stato possibile conoscere infatti alcuni luoghi della cura delle persone del nostro territorio, in particolare la classe si è occupata di Enti che ospitano gli anziani.

Presso le Residenze per Anziani e i Centri diurni integrati, gli studenti, guidati dalle insegnanti Milena Murro e Tullia Salvoni, hanno visto da vicino l’organizzazione degli Istituti, i servizi socio sanitari offerti, le figure professionali presenti e le attività culturali e ricreative offerte, avvicinandosi agli ospiti per stabilire buone relazioni sociali, imparando ad ascoltare le loro storie di vita. Attraverso tale esperienza gli studenti hanno trovato nuove forme di riflessione e coltivato nuove curiosità anche con il supporto di alcuni fondamentali elementi delle Scienze Umane.

In particolare nell’approccio con gli anziani è stato necessario partecipare all’organizzazione dell’Istituto, seguire le attività che gli educatori indicavano, collaborare per riconoscere le necessità e le preferenze personali dei singoli utenti, imparare a creare un buon dialogo, anche se non sempre facile, ricordando che tutti gli anziani sono stati giovani, hanno vissuto i propri ideali, coltivato affetti, pratiche lavorative e affrontato tutti i problemi della vita con gioie dolori. Insomma si è cercato di coltivare in modo nuovo le relazioni umane, anche difficoltose, per mettere in gioco tutta la sensibilità: stabilire conversazioni interessanti, mantenere nuove e inusuali argomentazioni, interessarsi alla la vita nel passato, cogliere i momenti fondamentali della vita, scoprire il valore degli affetti di lunga durata.

A tale proposito, è stata invitata nella biblioteca della scuola la dottoressa Rosarita Colosio, storica locale del lago d’Iseo, che, presentando la sua testimonianza di raccoglitrice di storie di vita della prima metà del XX secolo, attraverso le interviste (uno degli strumenti della ricerca metodologica della Scienze Umane), ha letto e commentato racconti di vita che mostrano quanto faticosa ma anche vivace e creativa fosse la vita di molte donne e uomini dei paesi del lago, agli inizi del ‘900.

Con il professor Beppe Pasini, psicoterapeuta e docente universitario, la classe ha invece svolto un laboratorio di analisi e comprensione della figura dell’anziano attraverso gli eventi e le emozioni vissute con i propri nonni familiari. L’esito dell’incontro ha messo in evidenza che: le storie di vita parlano anche a noi oggi; è importante raccogliere le memorie per comprendere l’evoluzione e i cambiamenti avvenuti per scoprire i nessi tra passato e Infanzia.

Le riflessioni hanno generato un’importante conclusione: un anziano è un grande bagaglio di esperienza; un vissuto, concentrato di esperienza; un archivio della memoria; un insegnamento, saggezza incarnata; scoprire da dove veniamo.

Durante il tirocinio alla Rsa e nei Centri diurni del territorio circostante, gli studenti hanno partecipato alle attività ricreative ed educative, e, in collaborazione con gli educatori, hanno svolto le interviste per disporre materiale informativo per raccontare brevi storie di vita. La scaletta dell’intervista, delineata con il dottor Pasini, è stata un’utile procedura per coordinare i molti discorsi emersi, perché i dialoghi tra i soggetti hanno aperto discorsi spontanei, commenti inattesi, argomenti privilegiati.

Al rientro a scuola, la fase della trascrizione delle storie di vita è stata elaborata anche con il supporto dell’insegnante di italiano professoressa Mirella d’Ettorre e del bibliotecario Mattia Lanzoni.

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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