Attacchi d’Arte porta in scena Le Nuvole di Aristofane

Attacchi d’Arte porta in scena Le Nuvole di Aristofane

Mercoledì 5 giugno alle 20.30 in aula Paolo VI ha avuto luogo la rappresentazione teatrale del gruppo “Attacchi d’arte”. I ragazzi quest’anno hanno trasportato il pubblico nella Grecia Antica dei tempi di Socrate. La commedia Le nuvole, scritta da Aristofane nell’ultimo quarto del V secolo a. C., vede come protagonista proprio Socrate, alle prese con l’insegnamento di importanti discorsi filosofici a un vecchio e a suo figlio; il tutto sotto l’occhio attento delle Nuvole, mistiche muse.
Lo spettacolo è stato aperto dalla No Name Band, la band d’istituto guidata dal professor Cesana. Poi un’ora e mezza di pura poesia, grazie alla capacità degli attori di catturare l’attenzione del pubblico. Dopo una riflessione del regista sull’importanza della felicità nella vita, i musicisti hanno accompagnato con un’altra serie di canzoni la visita alla mostra fotografica allestita presso la biblioteca d’Istituto.


“Nonostante le diverse difficoltà che abbiamo incontrato lungo il percorso siamo riusciti a raggiungere il nostro obbiettivo” racconta Carlo Visonà (4^D), ragazzo che ha interpretato uno dei discorsi ingiusti. “Dobbiamo ringraziare noi stessi ma principalmente Gabriele, il regista, per la sua infinita pazienza” conclude Francesca Nauti (1^D), una delle ragazze che hanno composto il mistico coro di Nuvole.

I ringraziamenti sono davvero doverosi. In primis alla Dirigente scolastica Dott.ssa Monica Franca Gozzini Turelli per la sua disponibilità, infatti è stato possibile assistere a questo spettacolo negli spazi messi a disposizione all’interno dell’Istituto. Altri ringraziamenti vanno fatti al professor Celenza e agli educatori Gaspare e Serena, che hanno permesso l’inclusione nel gruppo di lavoro di ragazzi fondamentali per l’eccezionale riuscita della performance. È impossibile dimenticarsi degli attori, coloro che ci hanno fatto immedesimare in un contesto spazio-temporale molto lontano da noi. L’ultimo ringraziamento, ma non per importanza, va fatto al regista Gabriele Reboni: sua infatti è stata l’idea dello spettacolo, e sono ormai 4 anni che insegna ai ragazzi l’arte del teatro e li sprona a dare sempre il meglio di loro stessi, rendendo le lezioni un posto dove confrontarsi ed aumentare la fiducia in se stessi. “Se va bene, bene. Se va male, meglio. Noi non facciamo il percorso per lo spettacolo, ma il percorso per l’esperienza del percorso”, queste le parole chiave di Gabriele.

Alessia Mancino

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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