ABC D-DL Zan

ABC D-DL Zan

Con un piccolo questionario alla fine

Proposto dal deputato e attivista LGBTQ+ padovano Alessandro Zan, già conosciuto per aver ottenuto il primo registro anagrafico italiano delle coppie di fatto, il DDL ZAN ha lo scopo di tutelare le vittime di crimini d’odio motivati da differenze di sesso, genere, orientamento sessuale, identità di genere e abilismo (forma di discriminazione, attuata nei confronti delle persone disabili), termini complessi che la legge ha sentito il bisogno di definire (qui potete leggere come).

Per fare ciò il DDL propone una modifica agli articoli 604-bis e 604-ter del codice penale, rispettivamente una norma e un’aggravante riguardanti quegli atti discriminatori commessi per “motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”. La modifica, che verrebbe apportata nel caso in cui il disegno di legge Zan venisse approvato, consisterebbe nell’aggiunta delle seguenti parole: “oppure fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità”.
Il DDL Zan propone, inoltre, una giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia, in data 17 maggio, nella quale verrebbero organizzate nelle scuole “cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per promuovere la cultura del rispetto e dell’inclusione nonché di contra­stare i pregiudizi, le discriminazioni e le violenze motivati dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, in attuazione dei princìpi di eguaglianza e di pari dignità so­ciale sanciti dalla Costituzione”.

photo by jglsongs

Come è noto, questa proposta di legge è stata approvata in Parlamento il 4 novembre 2020: non sono certo mancate le polemiche in aula prima della votazione del DDL Zan; i deputati dell’opposizione, in particolare gli esponenti di Fratelli d’Italia, il partito di destra guidato da Giorgia Meloni, hanno cercato di bloccare il voto finale sulla proposta di legge, imbavagliandosi o gridando: “Libertà, libertà”.

In seguito alla successiva approvazione in Senato, il DDL è finito sotto l’attacco diretto della destra: “Il DDL Zan è liberticida, cioè introduce reati di opinione, introduce la “teoria gender” nelle scuole e introduce un termine nuovo, Identità di genere”.

Quale presidente della Commissione Giustizia di Palazzo Madama, Andrea Ostellari ha deciso di ostacolare apertamente il Disegno di Legge, mettendo in campo diverse strategie, tra cui  l’accoglienza di 170 audizioni contro il tema. Nel dibattito è intervenuto anche il Vaticano, che non ha esitato a sostenere che  il DDL Zan entrerebbe in contrasto con il Concordato. 

Al dibattito sul DDL Zan hanno preso parte anche esponenti del mondo dello spettacolo, influencer, musicisti o star televisive, come Loredana Bertè, Alessandra Amoroso, Sandra Milo o Alessandro Borghese, che hanno partecipato alla campagna social lanciata da Vanity Fair “DiamociUnaMano”, la quale consisteva nello scrivere sul palmo della mano “DDL ZAN” in supporto della suddetta proposta legislativa. L’iniziativa è stata criticata da Simone Pillon, avvocato e senatore leghista, che, al contrario, ha mostrato  sulla mano le parole “NO DDL ZAN”, dando vita ad un contromovimento.

Coinvolti più direttamente nel dibattito sono stati Fedez e Chiara Ferragni, che hanno espresso in molteplici occasioni il loro supporto al disegno di legge Zan. 

D’altra parte politici come Matteo Renzi e Ivan Scalfarotto d’Italia Viva, nonostante avessero già espresso voto favorevole, hanno chiesto delle modifiche che prevedevano un ulteriore passaggio parlamentare in Senato.

La bocciatura del DDL, il 27 ottobre 2021 in Senato, caratterizzata da reazioni scomposte dei parlamentari di centro-destra, e il dibattito che ne è seguito, hanno fatto molto scalpore e hanno portato all’attenzione di molti la materia trattata, in quanto sempre più persone si stanno battendo per l’approvazione di una legge contro l’omobitransfobia, ormai presente in tutti gli altri paesi dell’Unione Europea ad eccezione di Polonia ed Ungheria.

Proprio per l’interesse suscitato la Redazione del Giornalino invita i docenti e gli studenti delle classi quinte a prendere parte a un sondaggio per conoscere la loro opinione su un argomento così divisivo. Le risposte al sondaggio saranno totalmente anonime, ma vi chiediamo comunque di utilizzare un linguaggio consono al contesto scolastico.

QUESTIONARIO DOCENTI 

QUESTIONARIO STUDENTI

Alcuni titoli di quotidiani italiani riguardanti l’affossamento del DDL Zan

La redazione

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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