Le Olimpiadi di italiano con una sfumatura in più

Le Olimpiadi di italiano con una sfumatura in più

In occasione della gara organizzata dal Comune di Firenze, con la collaborazione scientifica dell’Accademia della Crusca, sono stati numerosi i partecipanti dell’Istituto Lorenzo Gigli di Rovato alla VI edizione delle Olimpiadi di Italiano.
Notevole come mai in precedenza il pari afflusso di entrambi i generi e il numero degli stranieri interessati a prendere parte alla competizione.
Colpite da quest’ultimo dato, abbiamo svolto un’ intervista ad alcuni tra i partecipanti di diversa lingua madre, in particolare a Vikas Kumar e Ioan Radu, due ragazzi che frequentano la classe IV dello Scientifico.

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Avete partecipato alle Olimpiadi di Italiano nonostante questo non sia la vostra lingua madre. Qual è la vostra provenienza?

Vikas: Io sono nato a Gavardo, in provincia di Brescia, però i miei genitori provengono dal Nord dell’India. Sono stato in India quattro volte, quindi mi considero fin da piccolo italiano.

Ioan: Sono nato nel Nord della Romania, dove ci sono le montagne dei Carpazi e sono qua da 7 anni.

Come è stato il vostro approccio verso la nuova lingua e qual è il rapporto con la lingua dei vostri genitori?

Vikas: Essendo nato in questo Paese ho imparato fin da subito l’italiano anche se in casa parlo entrambe le lingue: parlo come mi viene al momento, anche perché solo mia mamma parla bene l’italiano, quindi spesso parlo misto, con alcune parole in italiano e altre in indiano.

Ioan: Anche io parlo la lingua mista con i miei genitori, anche se preferisco parlare l’italiano e anzi, quando non mi viene in mente il nome di un oggetto è più facile per me usare la parola italiana. Ogni fine settimana sono in un certo senso costretto a parlare l’italiano in quanto viene a trovarmi mio zio, proveniente dalla Svizzera italiana. Inoltre mi piace imparare i vari dialetti e ad esempio so abbastanza bene il Napoletano.

Spesso si dice che l’italiano sia una delle lingue più difficili da imparare, per le sue forme verbali e sintattiche: come trovate questa lingua?

Vikas: Essendo nato qui ho imparato l’italiano fin dai primissimi anni di vita, anche se devo ammettere che il mio tentativo di migliorare l’esposizione continua ancora.

Ioan: Il rumeno è una lingua neolatina e quindi non è stato così difficile imparare l’italiano, anche perché appena arrivato ho ideato un programma personale per imparare ogni giorno 200 nuove parole con il dizionario bilingue. Ho iniziato fin da subito a parlare la nuova lingua in quanto frequentavo la quarta elementare e nonostante parlassi poco, riscontravo già dei buoni risultati. Certe parole italiane sono quasi del tutto uguali a quelle rumene e sì, i modi verbali sono complessi, ma posso dire di aver imparato la lingua in circa due mesi.

Riconoscete l’italiano come vostra lingua: ci sono classici o autori italiani che vi hanno colpito profondamente nel vostro percorso scolastico?

Vikas: Personalmente mi sono piaciuti autori che hanno scritto opere seguendo una particolare metodologia come Dante, che ha costruito un intero poema in endecasillabi e rime incatenate, così come il lavoro svolto da Lucrezio, autore latino ricollegabile alle basi della lingua italiana.

Ioan: Anche io sono rimasto colpito da Dante Alighieri, il padre della letteratura italiana, affrontato nel percorso scolastico sia attraverso le sue poesie che attraverso La Comedìa, l’opera che ha raggiunto una fama mondiale. Attraverso la lettura di quest’opera mi sono reso conto di quanto le lingue neolatine come spagnolo, italiano, portoghese e la mia lingua siano collegabili visto che alcune parole sono simili. Inoltre sono rimasto affascinato dalla cultura italiana in generale, in particolare dalla musica soprattutto Pop-Rap che secondo me ha raggiunto un livello molto alto e nel campo cinematografico registi e attori che hanno fatto la storia del cinema europeo.

Nella classifica della gara avete aggiunto delle discrete posizioni; cosa vi ha spinto a partecipare? C’è stata più insicurezza o voglia di mettervi alla prova?

Vikas: Ho voluto partecipare sicuramente per mettermi alla prova, per valutare il mio livello di italiano, per rendermi conto di quante conoscenze ho su questa lingua nonostante io sia nato qua: c’è sempre qualcosa da imparare.

Ioan: Sapere di poter partecipare alle Olimpiadi è stata una novità, perché fino a quest’anno sono stato abituato a sentir parlare delle gare di matematica, a cui si può sicuramente partecipare senza tener conto della propria lingua d’origine. Ho voluto partecipare alle Olimpiadi per comprendere le mie basi della lingua italiana, per mettere alla prova me stesso e per constatare quanto, di quello appreso fino ad ora, riesco a mettere in pratica.

 

 

 

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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