La misteriosa morte di Marilyn Monroe

La misteriosa morte di Marilyn Monroe

Cos’è successo veramente alla celebre attrice e cantante Marilyn Monroe, il mito artistico di tutta Hollywood?

L’attrice si può ancora tranquillamente definire la più grande star americana, anche se ormai è morta da 61 anni.

Ricorderete senz’altro Marilyn con il volto sorridente e con addosso quel famosissimo abito bianco sollevato dall’aria proveniente da una grata. Ma sicuramente non immaginerete mai cosa si nascondeva dietro a quel suo sorriso. Oggi vi racconto la sua storia.

Il suo vero nome era Norma Jeane; nasce il 1° giugno 1926 da Gladys Pearl Baker e da un padre la cui identità non è certa.

La madre soffre di grave disturbo mentale, e per questo la bambina viene data in affidamento a svariate famiglie, dove subisce molteplici abusi, anche sessuali, finché diventa sua tutrice legale Grace Mckee, alla quale sarà molto legata e che anni dopo si suiciderà ingerendo dei farmaci, causando a Marilyn un grande dolore. 

La sua carriera ha inizio nel 1945, quando le sue foto, pubblicate su una rivista per tenere su il morale dei soldati americani in guerra, le guadagnano il titolo di Miss lanciafiamme. Il nome Marilyn Monroe, invece, viene scelto da un regista con cui aveva lavorato agli inizi, ispirandosi a varie attrici e al cognome da nubile della madre, cioè Monroe.

Nel 1947 prende lezioni di recitazione e ricorre anche a qualche ritocco di chirurgia estetica, rifacendosi il naso e il mento.

Ma il vero cambiamento nella sua vita arriva quando conosce il talent scout Johnny Hyde, che perde la testa per Marilyn e le fa ottenere un ruolo nel film Eva contro Eva con cui lancia la sua carriera. 

Nel 1952 pubblica lei stessa degli scatti in cui compare nuda per evitare di essere ricattata dal fotografo, raccontando ai media con molta umiltà di aver posato per pagarsi l’affitto. La sua onestà le guadagna ulteriore popolarità.

Dopo la morte di Johnny Hyde, del quale era innamorata, prova a togliersi la vita, ingerendo una boccetta intera di barbiturici. Qui ci rendiamo conto di quanto fosse fragile: le avevano fatto rifare il mento e il naso, cambiato il timbro della voce e tinto i capelli di biondo platino per imprigionarla nello stereotipo della bionda stupida. Ma dentro di lei c’era sempre la piccola Norma Jeane, che era stata abbandonata da suo padre e pensava di poter rimediare al grande vuoto che provava con l’amore e l’attenzione di vari uomini più grandi di lei, come appunto Johnny Hyde.

Nello stesso anno conosce Joe DiMaggio, famosissimo giocatore di baseball italoamericano: l’attrice e il mito dello sport  finiscono su tutti i giornali come coppia del secolo, ma lui si rivela un uomo violento e il matrimonio finisce. Intanto la fama di Marilyn cresce dopo il film Gli uomini preferiscono le bionde, in cui canta ‘Diamonds are a girl’s best friends’ in una iconica scena imitata in seguito da molte altre donne di successo, da Madonna (nel video musicale ‘Material Girl’) a Kylie Jenner e Winnie Harlow.

A questo punto della sua carriera Marilyn desidera che anche la critica abbia di lei un giudizio positivo. Perciò all’età di 29 anni si trasferisce a New York e inizia a studiare all’Actors Studio; nello stesso periodo apre la sua casa di produzione, chiamata Marilyn Monroe Production. Nel periodo a New York Marilyn inizia a stringere un’amicizia con Arthur Miller, famoso scrittore e drammaturgo, da cui si sente apprezzata per le sue reali qualità e che sposa nel 1956. Marilyn aveva sempre desiderato un figlio ma soffriva di endometriosi, oltre che degli effetti degli abusi sessuali subiti da ragazzina: per questo ogni volta che rimaneva incinta non riusciva a portare a termine la gravidanza. Per tutta la vita soffrirà per questa impossibilità di avere figli. 

Nel 1961 Marilyn recita in quello che sarà il suo ultimo film, o forse è meglio dire l’ultimo film che riuscirà a completare: Gli spostati, diretto da suo marito Arthur Miller. Dopo le riprese, però, la coppia divorzia ufficialmente e la salute di Marilyn, tanto quella fisica quanto quella psicologica, crollano, al punto che è costretta al ricovero in un ospedale psichiatrico. Il ricovero le causa una condizione di fortissima ansia, perché la spinge a pensare che avrebbe fatto la stessa fine della madre. In questo momento molto complicato, le sta accanto l’ex marito, Joe DiMaggio, con cui si era riavvicinata e aveva stretto un rapporto d’amicizia; inizia anche un percorso di terapia dallo psichiatra Ralph Greenson, che è così pronto ad aiutarla da accoglierla addirittura in casa sua, perché lei era troppo famosa per andare nello studio da lui.

Finalmente arriviamo alla relazione segreta più famosa nella storia di Marilyn Monroe, quella con i due uomini più importanti non solo per lei ma per il mondo intero: il presidente degli U.S.A. John F. Kennedy e suo fratello Robert Kennedy, all’epoca Attorney General degli U.S.A.

Il 19 maggio 1962 Marilyn all’improvviso lascia il set di un film e vola a New York per la festa del compleanno di John Kennedy al Madison Square Garden, durante la quale gli dedica la canzone ‘Happy birthday Mister President’, davanti a lui e a 15mila persone, indossando un bellissimo abito color carne ricoperto di cristalli. Questa sua performance suscita aspre critiche ma allo stesso tempo sorpresa, soprattutto perché il vestito di Marilyn era molto succinto per quei tempi. L’abito infatti diventa un’icona e molti personaggi famosi la copiano: per esempio Kim Kardashian, che indossa proprio lo stesso abito nel maggio del 2022 in occasione del Met Gala. E nonostante questo, la storia segreta tra JFK e l’attrice finisce improvvisamente, perché il presidente decide di non vederla più.

Arriviamo così al 5 agosto del 1962, quando, alle 3.30 del mattino, Marilyn Monroe viene trovata senza vita nella sua casa a Brentwood, Los Angeles; ma proviamo a capire cos’è successo quel giorno. Molti, fra cui il suo psichiatra, il dottor Greenson, sostenevano che fosse un periodo positivo per lei, dato che stava provando a ridurre la quantità di farmaci anche grazie alla supervisione del dottore, mentre altri, fra cui i suoi colleghi e amici, sostenevano che invece non stesse affatto bene: ai loro occhi sembrava che Marilyn si stesse lasciando andare.

Circolano diverse versioni sulla sua morte. Quella ufficiale dice che il 4 agosto Marilyn aveva ricevuto un invito a cena da parte della sorella di Kennedy, ma aveva rifiutato. Verso le 19.30 di quella sera riceve una telefonata da parte del figlio di Joe DiMaggio, con cui era in buoni rapporti.

La sua domestica, che viveva insieme a lei, dichiara di averla vista intorno alle 21 e di averle dato la buonanotte; poi l’attrice si era chiusa nella sua stanza. Un po’ più tardi Marilyn fa una telefonata al cognato di Kennedy, Peter, ma sembrava strana, non parlava chiaramente e alla fine aveva salutato dicendo “Addio”. Ma Marilyn soffriva di una grave forma di insonnia che la costringeva a prendere dei sonniferi e Peter pensa che per quello parlasse in modo poco chiaro.

Intorno alle 3.30 la governante si sveglia e nota che la luce nella stanza di Marilyn è ancora accesa, perciò va a controllare e nota la porta chiusa a chiave. Spaventata, inizia a bussare e a chiamarla ma, non ricevendo nessuna risposta, telefona subito allo psichiatra, che si precipita lì, rompe il vetro della finestra ed entra nella stanza. Marilyn è nel suo letto, completamente nuda a pancia in giù, con la cornetta del telefono in mano e senza vita.

Alle 4.25 del mattino i paramedici dichiarano la morte per overdose di farmaci, dopo aver notato e analizzato tutte le boccette sul suo comodino. All’inizio qualcuno trova strano che non ci sia lì vicino un bicchiere d’acqua per prendere così tanti farmaci; solamente in un secondo momento il bicchiere viene trovato nel bagno.

Secondo il medico quella sera deve esserle successo qualcosa che le ha causato un violento sbalzo d’umore, rendendola profondamente depressa e portandola così ad assumere tutti quei farmaci. Il medico, tra l’altro, sostiene che il suo sia stato un gesto impulsivo e che abbia cambiato subito idea, e per questo aveva telefonato per chiedere aiuto senza successo. L’autopsia conferma la presenza di farmaci nel suo sangue: del sonnifero che prendeva abitualmente, però in grandi quantità, e di un altro farmaco che detta dal medico nessuno avrebbe mai prescritto negli Stati Uniti e che molto probabilmente Marilyn aveva presso in Messico illegalmente. Il caso di Marilyn viene quindi archiviato.

Ovviamente insorgono innumerevoli altre teorie: si dice che qualcuno per vendetta l’abbia uccisa e nel 1982 il caso viene riaperto per indagare in modo approfondito. Si dice anche che in qualche modo i Kennedy fossero coinvolti, poiché quella sera l’ultima persona a vederla viva pare sia stato proprio Robert Kennedy: dalle registrazioni emerge che era andato a casa di Marilyn e che i due avevano avuto un litigio violento in cui lei aveva detto di essere stanca di essere usata da lui e di essere trattata solo come un pezzo di carne e Kennedy le aveva tappato la bocca con la forza fino a che si era calmata. D’altra parte, considerata la fama di Marilyn e la curiosità che la circondava, non tutte le informazioni possono essere considerate al 99% affidabili e vere. Per quanto mi riguarda, approfondendo la sua storia mi sono fatta l’idea che l’attrice si sia suicidata perché aveva perso molte persone a cui teneva.

La storia di Marilyn mi ha insegnato tante cose, soprattutto a non giudicare qualcuno senza sapere quello che ha dovuto subire in fasi diverse della sua vita. Spero di avervi incuriosito su questo personaggio e vi ringrazio per l’attenzione.

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