Dalla Cina al Gigli, l’esperienza all’estero di Milos

Dalla Cina al Gigli, l’esperienza all’estero di Milos

Milos Libera, quattordici anni, è uno studente della 1L del Liceo Linguistico e in questo articolo racconta una sua peculiare esperienza: l’aver trascorso in Cina gran parte della sua infanzia, dall’età di cinque anni fino al compimento dei dieci. Di seguito l’intervista.

Quali sono i ricordi più vivi che hai della Cina e della tua vita lì?

“Ricordo che mi ha subito colpito la differenza tra le città italiane e quelle cinesi: in Cina per me era la normalità vedere palazzi anche di quaranta piani. Lì c’è uno scenario architettonico, ma anche culturale, completamente diverso da quello italiano”.

Quali sono state le difficoltà di ambientamento in Cina?

“Al mio arrivo in Cina ho avuto principalmente problemi di comunicazione perché parlavo solo l’italiano mentre le due lingue principali che si parlano lì sono il cinese e l’inglese. Inoltre ho avuto difficoltà nello studio: in Cina la scuola è molto impegnativa”. 

Al tuo rientro in Italia come ti sei sentito? È stato difficile ambientarsi e perché?

“Al mio rientro in Italia ho riscontrato gli stessi problemi di quelli vissuti all’inizio in Cina: avevo infatti dimenticato molto dell’italiano e quando sono tornato ricordavo solo le basi, così in prima media ho dovuto ricominciare a studiarlo”.

Come funzionava la scuola internazionale che frequentavi? Ci sono aspetti che apprezzavi particolarmente?

“Nella scuola internazionale ogni materia era spiegata sia in inglese che nella lingua madre degli studenti. La giornata scolastica andava dalle 8 alle 16, tutti i bambini mangiavano insieme in una mensa e poi ritornavano a casa in pullman.

Apprezzavo il fatto che durante le attività sportive gli insegnanti facevano sì che anche gli studenti stranieri riuscissero a comunicare con facilità tra di loro”.

Hai avuto facilità a fare amicizie? C’è qualcuno con cui sei ancora in contatto?

“Frequentando una scuola internazionale, mi veniva facile fare amicizia poiché c’erano anche altri studenti italiani. Sono sempre stato un bambino socievole, anche quando ho cambiato scuola sono riuscito a farmi degli amici e sono ancora in contatto con alcuni di loro”.

Che cosa facevi in Cina nel tuo tempo libero?

“Facevo molti sport nel mio tempo libero: nuoto, che pratico ancora, basket e ping pong”.

Che cosa eri abituato a mangiare in Cina? 

“Mangiavo principalmente ciò che preparava mia madre, perciò piatti italiani, ma mangiavo spesso anche piatti tradizionali, come il riso alla cantonese e i dumplings”.

Pensi che la tua esperienza all’estero possa offrire delle buone opportunità per il futuro?

“Certo, la mia esperienza all’estero porterà molti benefici, dato che in questo periodo la conoscenza delle lingue è molto ricercata nell’ambito lavorativo. La mia lingua madre è l’inglese, mentre il cinese, considerando che non lo studio da circa quattro anni, l’ho abbastanza dimenticato, cioè lo riesco ancora a capire bene ma lo so leggere parzialmente”.

Qual è stata la tua esperienza durante la pandemia?

“Io e la mia famiglia siamo tornati appena prima che iniziasse la pandemia, ma mio padre doveva tornare spesso in Cina per lavoro e perciò ha vissuto il Covid in Cina in prima persona”.

Torneresti a vivere in Cina?

“Mi piacerebbe tornare a visitarla un giorno per vedere se sono cambiate le cose, vedere il Paese che mi ha formato e in cui ho passato quasi metà della mia vita”.

Ludovica Gerri, 2A

Pubblicato da ilgiornalinogigli

Giornalino d’istituto📰 News, info e aggiornamenti e articoli direttamente dall’Istituto Superiore Lorenzo Gigli!! #giornalinogigli linktr.ee/giornalinogigli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.