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“Riconquista te stesso, riconquista la tua terra!” E ancora: “Questa è una chiamata alle armi. È il richiamo del ribelle, del diverso, di chi ha scelto di dedicare la propria vita alla lotta.” Sono queste le espressioni con cui esordisce uno dei due volantini distribuiti nella mattinata di mercoledì 13 marzo davanti all’ingresso principale del Gigli da alcuni militanti di Azione Studentesca. Il movimento di estrema destra, che conta oltre 10 mila followers su Facebook e quasi la metà su Instagram, è presente in diverse province italiane e cerca di fare proseliti tra gli studenti delle scuole superiori. Il flyer precedentemente citato, dal titolo “Riconquista identitaria”, ha suscitato non poche polemiche tra studenti e insegnanti perché, anche se non si tratta certo di incitamento all’odio e di istigazione alla violenza per motivi razziali, reato, quest’ultimo, punito dalla legge Mancino con la reclusione fino a un anno e sei mesi o con la multa fino a 6 mila euro, la frase finale, che invita a “essere lupi in mezzo ad un gregge di pecore”, desta preoccupazione tra i detrattori della locandina che l’hanno letta come come una minaccia alla libertà e alla sicurezza pubblica.
Gli obiettivi di “difendere la propria Terra” e di “riaffermare la Tradizione” che il movimento giovanile di Azione Studentesca si prefigge di raggiungere sono chiaramente comprensibili dal testo del volantino, mentre per quanto riguarda i modi e i mezzi da adottare per arrivare a tali mete viene lasciato ampio spazio di interpretazione ai destinatari del messaggio.
Tra chi afferma che si tratti di un’evidente apologia del fascismo e chi vede la locandina come una normale e comune manifestazione del pensiero una cosa, però, è certa: tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.
