Voci della Shoah

Voci della Shoah

Nei giorni di lunedì 4 e martedì 5 febbraio 2019, in occasione del Giorno della Memoria, Attacchi d’arte, il gruppo teatrale del nostro Istituto, ha proposto un suggestivo spettacolo commemorativo; una trentina tra ragazzi e ragazze si sono esibiti dalle ore 9:00 alle 12:50 in aula Paolo VI in quattro repliche quotidiane, coordinati dal professor Michele Celenza e dal regista Gabriele Reboni. Viste le numerose adesioni lo spettacolo è stato proposto in due date, in modo da consentire a tutte le classi dell’Istituto di assistervi. La fatica è stata evidentemente molta, la maggior parte degli attori ha recitato a piedi scalzi, per immedesimarsi ancora di più nella parte, sopportando il freddo ottenendo così ottimi risultati.
Lo spettacolo si è aperto con la GIGLI BAND, diretta dal prof. Roberto Cesana, che ha suonato “Auschwitz” di Francesco Guccini e le musiche di Nicola Piovani, colonna sonora de “La vita è bella”.
Dapprima è stata letta una serie di testi, tra cui citiamo una testimonianza di Liliana Segre, scampata ad Aushwitz e Senatrice a vita e i celeberrimi versi danteschi

Per me si va ne la città dolente, / per me si va ne l’etterno dolore, /
per me si va tra la perduta gente. / […] Lasciate ogne speranza, o voi ch’ intrate.

Successivamente sono entrati in scena gli attori che, interpretando gli ebrei deportati, hanno detto il loro nome, il luogo di nascita e deportazione, il numero tatuato sul braccio e il luogo di morte. L’hanno fatto tutti assieme, suscitando negli spettatori emozioni forti, angoscia e sgomento. Poi si sono accasciati a terra simulando la morte, tutti, tranne i sopravvissuti: una sola donna, Maria Mugnone. Trascinante è stata l’esecuzione del celebre “Gam Gam”, tradizionalmente cantato dagli ebrei durante lo Shabbat, divenuta poi canzone – simbolo, uno degli “inni” più toccanti del genocidio che ha riguardato, tra gli altri, più di un milione e mezzo di bambini uccisi dai nazisti.
In una seconda scena, delle SS tedesche hanno svuotato le valigie al centro della scena e tre lettrici hanno recitato C’è un paio di scarpette Rosse di Joyce Lussu, Aprile di Anna Frank e la Shemà che apre Se questo è un uomo di Primo Levi.

C’è un paio di scarpette rosse, Joyce Lussu

C’è un paio di scarpette rosse
a Buchenwald,
quasi nuove,
perché i piedini dei bambini morti
non consumano le suole…

Aprile, Anna Frank

Prova anche tu,
una volta che ti senti solo o infelice o triste,
a guardare fuori dalla soffitta
quando il tempo è così bello.
Non le case o i tetti, ma il cielo.
Finché potrai guardare Il cielo senza timori,
sarai sicuro di essere puro dentro
e tornerai ad essere Felice.

Lo spettacolo è stato molto suggestivo e toccante, tutti gli attori sono riusciti a raccontare la disumanità e la violenza nazi – fascista sugli ebrei e tutti gli altri internati. Dovremmo sempre ricordare, perché la follia non si ripeta.

Giulia Farimbella / Margherita Martinelli / Sofia Torchiani

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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