Tu che mi stringi forte…

Tu che mi stringi forte…

Irama, nome d’arte di Filippo Fanti, è un cantautore nato a Carrara ma cresciuto a Monza, conosciuto per aver vinto la diciassettesima edizione di Amici. La parola Irama deriva dal malese e significa ritmo, oltre ad essere l’anagramma del suo secondo nome, Maria. Per commemorare il giorno in cui ha deciso di farsi chiamare così ha un tatuaggio appena sotto il collo, con la scritta 6311.
Un’altra sua caratteristica sono le piume, che porta sempre con sé, solitamente come orecchini. Infatti afferma: “Mi piacciono i simboli; le piume le porto dentro da quando sono piccolo, non so bene perché; sono una mia forza, fanno parte della mia identità, della mia persona. Non mi riconoscerei senza.”
Fin da bambino è sempre stato appassionato di musica. I suoi cantanti preferiti, da cui prende ispirazione, sono De André e Guccini, anche se la sua musica è un mix di diversi generi.
Nel 2015 tenta i provini di Amici, che non vanno come spera, ma riesce a classificarsi settimo nella categoria giovani di Sanremo con il brano Cosa resterà.
L’anno seguente scioglie i rapporti con la sua casa discografica, la Warner Music Italy, che non gli permette di esprimersi al massimo nella sua musica; nel frattempo, però, scrive altri brani e si ripresenta ad Amici, questa volta riuscendo ad essere ammesso al serale.


Pubblica il suo secondo album Plume poco prima di vincere il programma. Il singolo Nera contenuto nell’album viene classificato secondo nella Top Italy come hit estiva, e ad oggi raggiunge quasi 80 milioni di visualizzazioni su YouTube.
A ottobre 2018 esce il suo terzo album, Giovani, e iniziano i firma copie; io ho avuto l’occasione di andarci il 20 novembre al centro commerciale Le Porte Franche a Erbusco. È arrivato più o meno alle 17.00, salutandoci e filmandoci con il cellulare. Mi sono messa a urlare, dopo cinque minuti sarebbe toccato a me. Quando è arrivato il mio turno, mi sono avvicinata e lui mi ha firmato il CD. Ha alzato lo sguardo e mi ha guardata con un sorriso a trentadue denti. Poi l’ho abbracciato forte per qualche secondo e gli detto: “ti voglio tanto bene” e sorridendomi mi ha detto: “grazie davvero”. Prima di andarmene l’ho ringraziato anch’io e quando mi stavo allontanando mi sono girata verso di lui un’ultima volta; ho allungato il braccio e lui mi ha preso la mano stringendomela e mandandomi un bacio con l’altra, senza mai smettere di sorridere. Pensavo che non sarei riuscita a dirgli nulla o che non sarei riuscita a godermi il momento, invece sono rimasta soddisfatta.


È raro che un cantante rompa con la propria casa discografica perché non riesce a rappresentarsi pienamente negli arrangiamenti che gli vengono proposti. Questo fa capire che è un artista che tiene tanto al suo lavoro e ci mette tutto l’impegno possibile.
Gli auguro tanta fortuna per il tour che è già iniziato e che si concluderà l’anno prossimo, per cui ho già acquistato il biglietto per una data!

Veronica Papapietro

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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