ISIS NON È ISLAM E MUSULMANO NON È ASSASSINO

ISIS NON È ISLAM E MUSULMANO NON È ASSASSINO

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Pochi giorni fa, a Parigi, un gruppo di terroristi ha fatto una strage. Ormai non si parla di altro: giornali, telegiornali, piazze e scuole. Ciò che si dice, però, è errato; molti incolpano gli islamici dell’accaduto, ma nell’Islam uccidere è uno dei peccati più gravi. Io come tanti altri musulmani non siamo contenti della reputazione che ci siamo fatti con menzogne di sicari e giornalisti.
Siamo nel 2015, la tecnologia è ormai avanzata, la maggior parte delle persone vive nel benessere ed ha una elevata istruzione e ancora non riusciamo a distinguere il bene dal male. Come si può incolpare una religione dignitosa di un genocidio avvenuto per conto di una criminalità organizzata? Perché i mass-media ci tengono ad averci nel mirino dell’odio?
L’ istruzione aiuta ad educarci a essere cittadini migliori ma finché crederemo a giornalisti bugiardi non potremo mai migliorare la società. Ci facciamo, spesso, consumare dall’odio e non capiamo che dall’odio si genera soltanto altro odio. Fino a quando continueremo a odiare “il diverso” non ci sarà mai pace in questo mondo.
Molti sono i personaggi storici che provarono a difendere il principio di uguaglianza tra le persone, ma nessuno di essi viene considerato come esempio da seguire.
“Bastardi Islamici” Si scrive sui giornali. Questo è veramente scandaloso, come si può offendere un popolo che non ha nessuna colpa. Questi pensieri sono segni di ignoranza. Ignoranti sono i terroristi dell’ Isis e ignorante è chi li crede!
Noi musulmani abbiamo il divieto assoluto di far del male a noi stessi e agli altri. L’affermazione del Papa “Uccidere in nome di Dio è una bestemmia” si fonda su criteri esatti della nostra religione, non possiamo uccidere perché dobbiamo amare tutto ciò che Dio crea; se distruggi qualsiasi cosa manchi di rispetto a chi l’ha creata, ciò vale anche per le vite e il creatore di quest’ultime è Dio. Se ti giudichi un fanatico religioso non uccideresti mai. Uccide solo chi non ha religione, solo chi si è fatto corrompere dal potere e dall’avidità. I terroristi sono uomini in cerca di vendetta che sacralizzano il proprio odio.
Tutto l’ odio nei nostri confronti ha inizio l’11 settembre 2001 quando l’organizzazione al-Qaeda rivendicò l’attacco terroristico alle Twin Towers negli Usa. Ciò è quello che vogliono che noi sapessimo ma nessuno è sicuro di cosa fosse successo realmente. Dopo tale strage tutti cercarono di soffocare l’odio nei confronti di noi musulmani ma ciò non durò a lungo. Il 7 gennaio 2015 due fratelli algerini, Said e Cherif Kouachi, uccisero 12 persone tra cui un poliziotto musulmano, Ahmed Merabet nei pressi della sede giornalistica Charlie Hebdo.
Noi musulmani siamo, infatti, i primi ad avere paura di altri musulmani che usano la religione per compiere assassinii che sono contro la nostra religione. Io sono originario del Marocco e sono felicissimo che il mio Paese di origine sia stato risparmiato dal flagello dell’Isis, perché non c’è nulla di peggio di vivere nel terrore che qualcuno, in casa propria, usi la religione per annientare ogni forma di libertà e di diritto e per compiere stragi e atrocità. L’ Isis ha fatto più vittime musulmane che di altre religione. Molti sono gli innocenti musulmani che muoiono ogni giorno per conto dello “Stato islamico”, ma di ciò non si parla. Quindi mettiamo in chiaro, Isis non è islam e quei “mostri” non sono degni di proclamarsi musulmani.
Il consiglio francese per il culto musulmano ha condannato senza discussioni la strage avvenuta il 7 gennaio: “A nome dei musulmani di Francia, nella loro quasi unanimità, sono qui per condannare l’orrore di questo crimine indicibile; ci inchiniamo davanti a tutte le vittime di questo dramma orribile”. Trovo estremamente ingiusto il fatto di doversi scusare per atrocità che non abbiamo commesso.
I fronti su cui intervenire sono diversi. Alcuni Paesi sono in prima linea contro l’Isis, altri sono rimasti in disparte. Purtroppo prevale il ragionamento stretto attorno ai propri interessi. Un intervento militare in Siria tre anni fa avrebbe senza dubbio soffocato l’attuale evoluzione del gruppo terroristico. L’ Arabia Saudita, sta portando avanti un’ azione militare nello Yemen. Più che per demolire l’Isis è per proteggere i propri confini da un’invasione. Sui fronti di intelligence il Marocco ad esempio è molto impegnato all’interno. Ormai ogni settimana vengono annunciati arresti di persone, o gruppi, che tentavano di unirsi all’esercito di Al Baghdadi. Qualche anno fa andare a combattere in Siria non era ritenuto reato. Oggi è tra i più gravi. Questa battaglia non va combattuta solo con le armi ma anche, e soprattutto, con la giusta informazione sui pericoli dell’Isis. Molti giovani musulmani vengono ingannati e quando arrivano in Siria si trovano condannati a morte. E’ indispensabile quindi smascherare la vera identità dello Stato Islamico. Per potersi liberare dell’esercito dell’Isis è indispensabile liberarsi prima della sua ideologia.
Hamza Zarouali

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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