Primo giorno di scuola, tra aspettative e realtà

Primo giorno di scuola, tra aspettative e realtà

Quale adolescente non immagina il suo primo giorno di scuola? Lo fanno tutti, chi più chi meno. Anch’io ci sono cascata, ovviamente! Dalla scuola media ho fantasticato il mio ingresso alle superiori: come mi sarei dovuta vestire per essere notata? Sarei stata all’altezza? Ma non potevo sognarmi che il mio momento di gloria avrebbe fatto schifo.

La notte prima degli esami di terza media è formata per il cento per cento d’ansia, ma anche quella che precede l’ingresso in una nuova scuola non scherza. Alle sei è suonata la sveglia e io, con uno scatto felino, mi sono avviata verso il bagno, lì era presente il mio outfit completo, la trousse dei trucchi e la piastra. Alle otto in punto, il pauroso cancello azzurro acquamarina dell’Istituto Gigli era di fronte a me e alla vista degli altri studenti mi sentivo come una margherita in un campo di rose: diversa, forse troppo.

Nonostante l’ansia iniziale, i giorni successivi sono andati abbastanza bene, finché non sono arrivate le prime verifiche e interrogazioni. Mi sono subito accorta della differenza tra il liceo e le medie: i professori pretendono di più e di conseguenza aumenta l’impegno e lo studio.

Dal punto di vista emotivo, all’inizio mi sentivo invisibile poi le cose sono cambiate, mi sono trasformata nella ragazza che immaginavo di essere, quella ragazza era la mia identità, ma non permetterò che questa immagine mi definisca, sarò io a definirmi.

Nel mio percorso scolastico oltre ad impegnarmi nello studio, ho cercato di far fronte a nuove conoscenze, anche se le relazioni con compagni e professori non sono esattamente come le presentano nei film. Pensavo che andando al liceo avrei incontrato quasi tutte persone mature, ritengo giusto specificare che ciò non è successo. Ci sono persone che non pensano prima di parlare e giudicano senza riflettere, riflettere sul male che in quel momento stanno facendo ad una persona, riflettere sul peso delle parole dette, riflettere sul fatto che nessuno è perfetto e neanche chi crede di esserlo, quindi non si devono stroncare altre persone. Oltre a gente non matura, ho potuto incontrare altre persone veramente fantastiche.

Quindi, ragazzi, non abbattetevi, non può piovere per sempre!

Asia Cutaia, 1F

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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Una risposta a “Primo giorno di scuola, tra aspettative e realtà”

  1. Bravissima ..hai esposto molto bene il tuo stato d’animo.Sei una ragazza in gamba …Non mollare mai.continu così.daltronde Non può piovere per sempre..ciao

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