PICNIC A HANGING ROCK: un mistero australiano

PICNIC A HANGING ROCK: un mistero australiano

E’ il 14 febbraio 1900, giorno di San Valentino, e le studentesse dell’Appleyard College di Victoria, nell’Australia del Sud, organizzano un’escursione a Hanging Rock accompagnate da due insegnanti. Hanging Rock è una collina vulcanica che si erge solitaria nella prateria australiana e tale complesso roccioso, data la sua particolare morfologia, è da sempre avvolto in un alone di fascino e, allo stesso tempo, di mistero. 

Durante l’escursione, quattro ragazze, Miranda, Irma, Marion e Edith, decidono di avvicinarsi alle rocce per ammirarne le particolari caratteristiche. Scompaiono misteriosamente e si perde ogni traccia di loro. La professoressa di matematica McGraw si muove alla ricerca delle ragazze, ma non fa più ritorno. Edith, una delle alunne più piccole che aveva seguito il gruppo, ricompare nell’’area picnic, da sola, in uno stato di shock, senza ricordare nulla di quanto successo. 

La reputazione dell’austero collegio, che si fonda su una disciplina molto rigida e su una visione sociale elitaria, caratteristiche entrambe fortemente volute dalla direttrice, precipita in seguito alle misteriose sparizioni, mentre le ricerche delle alunne scomparse risultano vane. Tuttavia il giovane Michael, il nipote inglese del colonnello Fitzherbert, rivela di aver incrociato sulla roccia il gruppo di ragazze e torna più volte a Hanging Rock con il cocchiere Albert. Ritrovano Irma, una tra le allieve più grandi, anch’essa priva di memoria.

Nel frattempo altri avvenimenti oscuri si abbattono sul collegio: Sara, una studentessa che non aveva partecipato alla gita, perché in punizione, viene trovata morta in circostanze sospette. Il suo tutore non pagava da tempo le rette scolastiche e la direttrice l’aveva informata della sua possibile espulsione dall’istituto e del suo ritorno in orfanotrofio. Infine, proprio alle pendici di Hanging Rock, luogo simbolo delle sofferenze raccontate nel libro, viene ritrovata  morta la severa direttrice Mrs. Appleyard. Le cause del suo decesso sono ignote. Sarà stata spinta da qualcuno? O si sarà gettata dalle rocce?

Il romanzo della scrittrice australiana Joan Lindsay, Picnic a Hanging Rock, venne pubblicato nel 1967 e il fatto di cronaca da cui è tratto, relativo alla sparizione delle studentesse e dell’insegnante, è ancora irrisolto.

Nel 1975 il regista Peter Weir, divenuto poi celebre con film quali L’attimo fuggente e The Truman Show, ne ha riproposto una sceneggiatura e una rilettura originale, in cui l’arte cinematografica si fonde con l’arte pittorica. Ad esempio Miranda, una delle fanciulle scomparse, che anche nel libro è la più vivace e sensibile del gruppo, viene associata alla Nascita di Venere di Sandro Botticelli in riferimento alla sua grazia e alla somiglianza con la Natura rappresentata nel celebre quadro.

Del resto la Natura è, sia nel libro sia nel film, una protagonista indiscussa: troviamo infatti ampie descrizioni e rappresentazioni di paesaggi naturali, selvaggi e inquietanti, che fanno da sfondo alle incantevoli passeggiate in carrozza delle allieve e alle loro escursioni.

E’ possibile, a questo punto, operare un richiamo alla teoria del “Sublime del filosofo Edmund Burke, elaborata nel saggio “A Philosophical Enquiry into the Origin of Our Ideas of the Sublime and Beautiful” (1757). Il sublime è uno dei motivi più significativi del Romanticismo, corrente culturale e letteraria sviluppatasi in Europa nel XIX secolo. Il sublime è qualsiasi cosa che induce alla paura e al terrore ed è riflesso in natura mediante elementi che hanno il carattere della grandiosità e suggeriscono l’idea di infinitezza, come oceani, vallate, cieli, nebbia. Ha come principale effetto il cosiddetto astonishment, cioè una forte sorpresa che ha il potere di paralizzare, in quel momento, la persona turbata ed eccitata nello stesso tempo dalla forza terribile della natura.

E, forse, Hanging rock, con la sua imponente formazione vulcanica, ha generato in Miranda, Irma, Marion e nell’insegnante McCraw uno stordimento: catturate da una sorta di richiamo misterioso si sono arrampicate sempre più in alto sulla roccia e  sono diventate un tutt’uno con il mondo naturale, senza lasciare alcuna traccia della loro trasformazione panica.  Si tratta, ovviamente, solo di un’ipotesi tra tante, ma è proprio questo mistero, che rende magica una narrazione che, a distanza di decenni, appassiona ancora numerosi lettori con la sua originalità.

Picnic at Hanging Rock recensione

Sofia Torchiani VL

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