Nicola Astori, una storia di passione e coraggio

Nicola Astori, una storia di passione e coraggio

“Una sera ero al parco a giocare, poi sono tornato a casa, sono andato a dormire; quando mi sono svegliato non riuscivo a respirare, siamo corsi in ospedale. Avevo circa tre anni e, quella sera, mi dissero che avevo un virus che mi stava mangiando il midollo osseo e che non avevano idea di come fermarlo. Si è fermato da solo: per miracolo”. Questa la drammatica testimonianza di Nicola Astori, 15 anni, costretto ad una vita in sedia a rotelle ma con un grande amore: il tennis.

“Se non potrò partecipare alle olimpiadi, il mio obiettivo saranno i giochi paralimpici – ha spiegato Nicola, aggiungendo che non smette mai di allenarsi – È importante tenere attivi i muscoli” ha detto il quindicenne franciacortino, nella speranza che un giorno la scienza potrà restituire alle sue gambe la funzionalità completa.

“Esistono cure sperimentali ma sono costose, figlie di interventi rischiosi e, soprattutto, senza garanzie di successo”. Queste le parole piene di speranza, un sentimento tanto forte quanto determinato.

Determinazione: un’altra parola che Nicola conosce bene. Vuole diventare un chirurgo o, meglio ancora, un tennista: stupefacente! Come quel sorriso che, nonostante la sua condizione, non abbandona mai il suo volto.

Infine, il quindicenne di Rovato, studente della classe 1D, è determinato anche nel ricordare che lui è una persona come qualunque altra: “Non sono ‘poverino’, posso fare tutto, anche se, a volte, ho bisogno di aiuto – ci tiene a far passare questo messaggio che per lui è fondamentale – È una cosa che non puoi controllare, se ti capita devi adattarti e reagire: la compassione non è utile a nessuno”.

Lo studio, il tennis e, più semplicemente, la vita saranno percorsi lunghi e di questo ne è perfettamente consapevole, ma la determinazione che gli brucia negli occhi supererà ogni barriera.

Federico Russo, 3D, Liceo

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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