Lavorare in Australia: un ex studente si racconta

Lavorare in Australia: un ex studente si racconta

Videocamera accesa, ciak, motore, azione. Ecco, è l’azione forse quella che manca oggi in Italia. Nel nostro Paese è ormai fuga di cervelli, dato che molte giovani menti fuggono all’estero per le ragioni più svariate. Sono il precariato e l’assenza di garanzie a spaventare maggiormente i ragazzi come noi nel momento in cui cerchiamo di proiettarci al futuro. 

Da questo e dal fascino emanato da nuovi Paesi emergenti, nasce quindi la decisione di trasferirsi all’estero per avere opportunità lavorative migliori. Tra i posti più gettonati sicuramente l’Australia. 

Ma vale davvero la pena andare a lavorare così lontano? Perché ci viene voglia di lasciare questo Paese che ci ha visto nascere e crescere? 

A venire in soccorso ai nostri interrogativi è Giampiero Pottieri, ex alunno dell’Istituto Lorenzo Gigli, poi laureato in lettere ad indirizzo artistico, che nel corso della sua carriera ha conosciuto diverse realtà e attualmente risiede in Inghilterra, in quello che abbiamo visto essere un luminosissimo appartamento di un piccolo quartiere vicino Richmond. 

In un’intervista su meet alla quale hanno presenziato anche la prof.ssa Venturini e la prof.ssa Quarantini, rispettivamente sua ex professoressa e sua vicina di banco al liceo, ci dice: 

<< L’estero mi ha sempre attirato, tuttavia il fatto che volessi specializzarmi nell’ambito cinematografico ha incanalato le mie attenzioni per forza di cose al di fuori dell’Italia, che per il settore offre meno sbocchi. Ho avuto l’impressione che l’Australia potesse garantirmi un’opportunità di viaggio e soprattutto di pianificazione del futuro, anche se poi ho presto realizzato che non era la realtà che più si adattava alle mie esigenze, a causa dei costi e della distanza, forse troppo eccessiva. Così nel 2016 sono tornato in Europa e sono stato ammesso ad un master di due anni in una scuola di cinema nell’Inghilterra del nord. Ho scelto l’Inghilterra perché la considero un polo essenziale per l’ambito: la scuola era molto pratica e con molte attività di laboratorio, soprattutto di ripresa e filming. Il tutto mi è stato davvero utile per capire il mio ruolo nell’ambito del cinema: sto lavorando in particolare nel settore delle luci >>. 

Giampiero ha quindi risposto in modo implicito al nostro dubbio, facendoci intuire che forse per uno studente l’Australia potrebbe non essere un posto molto abbordabile a livello economico, ma gli abbiamo comunque chiesto di entrare nei dettagli del suo viaggio nell’altro emisfero al fine di capire pro e contro di un mondo così diverso.

<< Se lo si fa con l’appoggio di un’istituzione europea ci sono sicuramente delle convenzioni, pertanto se ne aveste la possibilità ve lo consiglierei assolutamente. Farlo senza alcun tipo di supporto, come ho fatto io, richiede dei costi più alti. Nonostante la mia esperienza, vi dico però che l’Australia è bellissima, molto vasta e offre anche tantissime opportunità in diversi campi >>.

Non è mancato, poi, il riferimento alla Brexit e a possibili ripercussioni sul suo soggiorno londinese, ma Pottieri ha chiarito che per lui dovrebbero esserci buone possibilità di rimanere stabilmente lì: << essendo entrato nel Paese prima della fine del 2020 ho un visto permanente che vale per cinque anni. Una volta scaduto si può chiedere un altro tipo di certificato, oppure, perché no, la cittadinanza. Per i futuri cittadini non è ancora stato deciso niente, quindi ci potrebbe essere un sistema simile all’Australia nel quale si ha bisogno di una sponsorizzazione, ma potrebbe anche mantenersi una certa libertà di movimento. Comunque rimango abbastanza positivo >>. 

La professoressa Venturini gli riserva un’ultima domanda chiedendogli dove andrebbe se dovesse mai spostarsi dall’Inghilterra.

<< L’America mi affascina molto e offre anche buone opportunità, ma la questione della permanenza è molto più complicata, ad esempio, e quindi bisogna saper scendere a compromessi. Vedremo… >>. 

Una cosa è certa: la vita di questo ex studente ha un fascino esotico, ammalia, attrae, ma dietro ci sono anche tanta passione e sacrifici per poter costruire un sogno. Ci abbiamo letto, tra le righe, la voglia di non accontentarsi mai e questa filosofia di vita l’abbiamo fatta un po’ nostra, non mancando di condividerla con voi, i nostri lettori. 

Intervista a cura di Ouajiri Meryem, 5C
Articolo di Giada Orrù, 3L

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