John Mpaliza, “peace walking man”, denuncia lo sfruttamento di coltan e cobalto

John Mpaliza, “peace walking man”, denuncia lo sfruttamento di coltan e cobalto


Vi siete mai chiesti da dove arrivano le componenti dei cellulari che abbiamo quotidianamente nelle nostre mani e da cui non ci separeremmo mai?

La risposta è semplice, il materiale utilizzato è il coltan (columbite-tantalite), un minerale piuttosto pregiato e raro di cui la Repubblica Democratica del Congo è molto ricca.

Collocazione del Congo nel continente africano

Nell’opinione comune il continente africano è molto povero e uomini, donne e bambini muoiono quotidianamente di fame. In realtà bisogna sapere che l’Africa è molto ricca di minerali preziosi, che vengono comprati dalle grandi società multinazionali a un prezzo troppo basso. Dunque queste pagano una cifra di gran lunga minore la materia prima che adeguatamente trasformata consente a noi, abitanti dei paesi più sviluppati, di avere tante comodità: infatti in Congo il coltan viene acquistato dai minatori a 20 centesimi di dollaro al chilo, e viene rivenduto in tutto il resto del mondo a un prezzo enormemente aumentato, fino ad arrivare alla cifra di 600 dollari!

Il dott. John Mpaliza, ingegnere informatico laureatosi presso l’università di Parma, originario del Congo ma cittadino italiano da oltre vent’anni, è stato ospite del nostro Istituto mercoledì 10 aprile e ha parlato di questo e molto altro. Il suo soprannome è Peace Walking Man: denuncia in modo pacifico le ingiustizie del mondo percorrendo grandi distanze a piedi, incontrando così molte persone, con cui si confronta su queste tematiche fondamentali.

John in marcia

L’errore che molto spesso commettiamo è ignorare argomenti di questo genere, poiché li sentiamo lontani da noi, ma non è affatto così, sono più vicini di quanto immaginiamo. Prima di parlarci del suo paese d’origine, John infatti ci ha posto una questione: “sappiamo sì o no che la gente sta morendo in Siria anche per colpa nostra?”. Ogni giorno muoiono bambini e ragazzi come noi che non possono vivere la propria gioventù senza la paura della morte che li opprime. Ma perché loro?

John ha sottolineato che la guerra combattuta in Siria è diversa da quella nella Repubblica Democratica del Congo: quella combattuta in quest’ultima zona è definita come “guerra di bassa intensità”, poiché l’arma principale è lo stupro del genere femminile. Un ringraziamento particolare va a Denis Mukwege, conosciuto come il “ripara donne”, un medico che in 15 anni ha operato ben 50.000 donne violentate, ottenendo per questo anche il Premio Nobel per la pace nel 2018.

Premio Nobel per la pace a Mukwege e Murad che da anni lottano contro gli stupri di guerra

Ritornando alla questione dei minerali preziosi, è stato stimato che il valore di quelli che si trovano in Congo è pari a 24.000.000.000.000 di dollari. Una cifra altissima che permetterebbe ai cittadini congolesi di vivere decisamente meglio, una cifra con la quale riuscirebbero a sostentarsi e ad aumentare il loro tenore di vita, senza dover essere costretti a lavori che li uccidono precocemente.

Accompagnandosi con la chitarra, la sua fedele compagna di viaggio, ci ha poi cantato la canzone “Hakuna Matata”, che non significa “senza pensieri”, come molti di noi credono, ma “nessun problema”.

In conclusione dell’incontro John ci ha mostrato una foto di ragazzini che simulavano l’azione del selfie con una semplice ciabatta al posto del telefono cellulare. Il messaggio che questa immagine vuole comunicarci è chiaro: per divertirsi non è necessaria la tecnologia e prima di pensare a soddisfare i nostri sfizi comprando l’ultimo modello di uno smartphone, dovremmo riflettere su quanta sofferenza è stata patita perché noi potessimo avere tra le nostre mani un tale strumento.

Durante l’incontro il nostro Peace Walking Man ha spronato noi ragazzi a parlare e a scrivere di queste cose perché tutti sappiano e ne siano a conoscenza. “Siete studenti, fate ricerche e tesine su questi argomenti. Se avete un giornale scolastico, scrivete! Oppure andate a fare servizio civile quando ne avrete la possibilità.”

John inoltre ci ha invitati ad avvicinarci al mondo della cooperazione e della solidarietà, perché pensandoci bene, siamo un po’ come formiche: solo se c’è la collaborazione da parte di tutti, solo se ognuno di noi fa qualcosa per cambiare davvero, allora sì che possiamo creare il miracolo!
Un ringraziamento particolare va alla professoressa Marina Staccioli e ai padri Comboniani che hanno reso possibile l’incontro e naturalmente al dott. John Mpaliza, che ci ha permesso di conoscere una realtà drammatica ma non poi così slegata dalla nostra.

Anna Mena e Lorena Alghisi

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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