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1915, lo spirito umanitario che andava al di là dei confini nazionali dà il la alla nascita degli American Field Service (AFS). Al movimento, in breve tempo, aderiscono oltre 2700 giovani che riprendono il servizio durante il secondo conflitto mondiale, seguendo gli alleati in Medio Oriente, Nord Africa, Kenya, India e Birmania. Questa contaminazione culturale formerà il DNA di quella che, nel 1977, prende il nome di Intercultura.
Un’associazione operante a livello mondiale con 155 sedi in Italia che si occupa di scambi culturali e di esperienze di studio all’estero, rivolte a studenti meritevoli ma non solo. L’obiettivo di questo sodalizio non è prettamente quello di apprendere una lingua straniera bensì di confrontarsi e immergersi nella cultura del popolo ospitante.
Di questa straordinaria opportunità ha potuto approfittare anche Patrizia Lozza, studentessa della 4M Linguistico, che la scorsa estate ha vissuto un mese a Dublino. Un’esperienza, come ha più volte ribadito, che l’ha segnata profondamente: “Mi hanno sempre detto che un mese all’estero fosse poco, prima di partire lo pensavo anch’io. Mi sono dovuta ricredere”. Così la studentessa bresciana ha raccontatola propria esperienza nella capitale Irlandese, lanciando anche un invito a coloro che intraprenderanno questa esperienza nei prossimi mesi: “Uscite di casa, occupate ogni minuto senza lasciare momenti morti, sfruttando al massimo ogni possibilità che la vita vi offre”.
A seguire il consiglio di Patrizia e iscriversi al bando di Intercultura sono state decine di studenti che si sono cimentati nella dura selezione linguistica e attitudinale, tra cui Federico Russo, membro della redazione del Giornalino Gigli, che trascorrerà l’intero mese di luglio oltreoceano nell’incantevole città di Washington.
Federico Russo, 3D
