Il ritorno di un super predatore?

Il ritorno di un super predatore?

Sono sconfortanti le notizie delle ultime settimane dall’Australia, dove gli incendi hanno messo in grave pericolo numerose specie in via di estinzione e i loro habitat. I biologi ritengono gli incendi pericolosi per alcune rare specie di piante (il pino di Wollemi), per gli animali piccoli e meno mobili (koala, anfibi, micromammiferi e rettili) e per il suolo, soggetto al processo di desertificazione. A causa degli incendi, le città di Camberra e di Sidney sono costantemente illuminate da una luce arancione e l’inquinamento dell’aria è fortemente aumentato: le polveri sono giunte fino in Sudamerica, fino agli strati più alti dell’atmosfera e ai ghiacciai della Nuova Zelanda, facilitando il processo di fusione.
Ma se nell’Australia meridionale si continua a lottare per domare gli incendi ed evitare così gravissime conseguenze per l’intero ecosistema, in quella settentrionale e in Tasmania si moltiplicano gli avvistamenti della Tigre della Tasmania.

L’animale, noto anche come tilacino o lupo australe, ha rappresentato l’ultima specie vivente della famiglia Thylacinidae ed è dichiaratamente estinto dal 1936, con la morte dell’ultimo esemplare, nato e cresciuto in cattività. Questo marsupiale carnivoro viveva in Australia, Tasmania e Nuova Guinea ed era all’apice della catena alimentare. Con l’arrivo dei coloni, il tilacino scomparve dall’Australia, sopravvivendo solo in Tasmania con altre specie endemiche.

Il tilacino presenta numerose somiglianze con la famiglia dei canidi, tanto che gli esperti ritengono che l’antenato comune sia vissuto circa 160 milioni di anni fa. Non si conoscono le sue abitudini, le uniche informazioni derivano dalle testimonianze degli Aborigeni e dalle incisioni rupestri, che ritraggono la Tigre della Tasmania come un cacciatore notturno, che si nasconde tra la folta vegetazione per poi colpire all’improvviso la preda, perlopiù canguri, ornitorinchi, wollaby e koala. La causa che ha portato al suo sterminio è stata la caccia organizzata dai coloni, dal momento che questa specie attaccava polli, galline e mucche, danneggiando l’allevamento locale.


Sono centinaia le persone che in questo secolo hanno dichiarato di averlo avvistato, ma nella maggior parte dei casi queste testimonianze si sono rivelate piene di errori e contraddizioni. L’ultimo avvistamento ufficiale risale al Novembre del 2018, nel sud della Tasmania. Nel Novembre del 2016 un’equipe scientifica è riuscita ad ottenere un video, in cui l’animale sembrava essere chiaramente riconoscibile. Il governo australiano ha inoltre organizzato delle ricerche scientifiche per catturarne alcuni esemplari e conoscere meglio le sue caratteristiche, con il fine di preservare la specie.
Grazie alla presenza di un gran numero di resti ben conservati e all’avanzamento di tecniche genetiche, il tilacino è una delle numerose specie candidate per la clonazione.

Andrea Cittadini 5A

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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