“Ianua coeli”: una porta aperta alla scrittura

“Ianua coeli”: una porta aperta alla scrittura

Come nasce un racconto? Quali sono i segreti celati dal processo creativo? E quali immagini o parole hanno il potere di evocarne altre fino a farne un tessuto coerente che ha la forza di comunicare messaggi? La professoressa Francesca Brizzi ha provato a sondare alcuni di questi misteri, durante la seconda Giornata della Creatività, anche se, e sono le sue parole, “l’arte dello scrivere non si può spiegare in modo sistematico, è un dono, un omaggio delle Muse, e come tale deve essere considerato”.

Il nuovo racconto scritto dalla professoressa dal titolo “Ianua coeli” è stato il punto di partenza, nonché il filo rosso di tutto l’incontro. L’ispirazione è arrivata all’improvviso, complice il tragitto dalla stazione a scuola, e poi è stato il tempo della scrittura, o meglio, della riscrittura di un mito che non ha tempo, quello della torre di Babele. La storia biblica è stata liberamente reinterpretata dalla sensibilità dell’autrice che ha fatto della punizione divina un premio donato da Dio agli uomini. Al centro del racconto c’è il sogno di Nembrod, il costruttore, impaurito e deluso dal fallimento della sua opera e al centro del sogno, riproposta nel tradizionale gesto di fare il pane, c’è la figura della madre che lo aiuta a recuperare il significato profondo della nuova babele di lingue, da lui involontariamente scatenata. “Mettere l’uomo di fronte alla complessità”: questa sarà la faticosa ricompensa che permetterà ad ogni individuo di comprendere di più gli altri uomini e di avvicinarsi alla molteplicità dell’essere divino. E forse Dio è davvero molteplice se può rivelarsi attraverso gli occhi di una donna.

Senza svelare oltre l’intreccio e rischiare di tradire l’attesa dei lettori, si può tuttavia accennare al fatto che la narrazione si chiude con la figura di una adolescente: questa è stata l’occasione per l’autrice di sottolineare quanto ami il suo lavoro di insegnante, che le permette di essere continuamente a contatto con le giovani generazioni.

Ma, a proposito della creatività nel processo di scrittura, che era appunto il tema dell’incontro, la professoressa Brizzi ha anche proposto un suggestivo gioco di rimandi testuali e iconici sul tema della torre di Babele. Il passo della Genesi, ma anche la ricostruzione del Purgatorio dantesco, i dipinti di Brueghel, ma anche il sedicesimo arcano dei Tarocchi e, infine, alcuni fotogrammi del cartone animato Laputa di Myazaki hanno così contribuito ad arricchire il nostro immaginario.

Un percorso sorprendente che ha suscitato, a conclusione dell’incontro, numerose domande da parte degli studenti e dei docenti intervenuti in Biblioteca. Davvero un’esperienza intensa, capace di rispondere alla curiosità dei lettori e di invitare alla difficile arte della scrittura.

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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