Giornata internazionale della lingua madre: persone, oltre che parole

Giornata internazionale della lingua madre: persone, oltre che parole

La lingua è lo strumento più potente di conservazione e sviluppo del patrimonio culturale di ogni essere umano. Mantenere le varietà, le tradizioni linguistiche presenti nel mondo è dunque un modo per garantire la diversità e il dialogo interculturale e stimolare alla solidarietà. Proprio per questo, dalla Conferenza Generale dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Unesco), è stata istituita nel novembre del 1999 la Giornata internazionale della lingua madre. Da allora viene celebrata ogni anno, per promuovere la diversità linguistica e culturale e il poliglottismo. La data intende commemorare il 21 febbraio 1952, in cui alcuni studenti furono colpiti e uccisi dalla polizia a Dacca, la capitale dell’attuale Bangladesh, mentre manifestavano per il riconoscimento della loro lingua, il bengalese, come una delle due lingue nazionali dell’allora Pakistan.

Le lingue madri, in un approccio multilinguistico, sono però anche fattori essenziali per la qualità dell’istruzione, che è alla base dell’emancipazione di donne e uomini e delle società in cui vivono. A scuola infatti il tema della lingua madre è oggi fondamentale: la varietà linguistica del nostro Paese e delle nostre scuole sta aumentando notevolmente e oltre ai dialetti regionali e locali, e alle lingue delle minoranze, troviamo le lingue degli immigrati parlate in famiglia.

Foto di Mary Pahlke da Pixabay

Per il nostro Istituto dunque il 21 febbraio scorso è stata l’occasione per conoscere e valorizzare la diversità linguistica presente nelle nostre classi. La prof.ssa Barbara Siviglia, infatti, e gli altri docenti che con lei sono impegnati nello splendido compito dell’alfabetizzazione, dell’insegnamento della lingua italiana alle giovani e ai giovani solo recentemente immigrati in Italia, li hanno stimolati a scrivere un breve testo in cui parlassero della loro lingua madre condividendo anche le loro parole preferite. Questi sono alcuni tra i risultati più significativi.

La mia lingua madre è l’arab. È una bella lingua di origine antica, parlata prima di Cristo.
Nel mio paese di origine, il Marocco, parliamo il dialetto in casa, in strada, e qualche volte anche a scuola, perché l’arabo è una lingua molto difficile anche per gli arabi. L’arabo è la lingua parlata in tutti i paesi arabi però ogni paese ha il suo dialetto.
Quando ero in Marocco parlavo il francese e l’arabo con la mia famiglia, ma quando sono arrivata in Italia ho deciso che dovevo iniziare a parlare l’italiano anche a casa, così da imparare la lingua più velocemente. anche perché adesso l’italiano è come la mia lingua madre.
Se dovessi paragonare la mia lingua madre all’italiano non  trovo somiglianze tra le due lingue che sono completamente diverse. L’arabo non solo è molto diverso dall’italiano ma anche da tutte le altre lingue del mondo. Ho cercato tuttavia qualche parola simile all’italiano e ne ho trovate dieci: algebra, zero/cifra, ammiraglio, dogana/divano, zafferano, sciroppo,
taccuino, limone, alcol, almanacco.
Della mia lingua mi piacciono molto queste parole: Noor che si usa non solo per descrivere la luce ma anche per una sensazione di soddisfazione e felicità. Altre parole sono Intissar, salam Al’aykom che si usano per salutare. Ce ne sono tante altre ma queste sono le mie preferite. 
La mia lingua madre ha una caratteristica unica: si scrive da destra a sinistra.

Hicham Nassima, 3D

La mia lingua madre è l’albanese, una delle lingue più difficili del mondo. Io parlo albanese quando sono a casa, con i miei genitori. La lingua albanese e italiana sono molto diverse tra loro: l’alfabeto albanese infatti ha 36 lettere, mentre l’alfabeto italiano ne ha 21; la grammatica albanese è più difficile della grammatica italiana. Ma ci sono alcune parole che sono quasi uguali sia in albanese sia in italiano, per esempio: tre e personale (uguali all’italiano), pranvera (primavera)
Le mie parole preferite in albanese sono: mami e babi, (mamma e papà), zemra (il cuore), jeta (la vita).

Adina Lita, 2C

La mia lingua madre è l’albanese. Questa lingua la parlo quando sono a casa con la mia famiglia, quando conosco un’altra persona albanese, ma anche quando sono per strada con un albanese. Qualche volta capita che quando parlo la mia lingua posso aggiungere anche parole in italiano. La mia lingua non è paragonabile all’italiano perché il parlato è molto più semplice ma la grammatica è molto più difficile. Le mie parole preferite in albanese sono: shpirti im, te kam xhan. La prima espressione si traduce in italiano “l’anima mia” e l’altra la possiamo tradurre “ti voglio bene”.

Fjoreala Hoxha, 3F

Che dire, anche se siamo bloccati in casa, queste poche parole ci fanno viaggiare nel tempo e nello spazio!

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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