E tu, di che libro sei?

E tu, di che libro sei?

Il 23 aprile, in più di 100 Paesi nel mondo, si è celebrata la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore, ma la nostra attenzione viene regolarmente attirata da notizie (per esempio l’esistenza del gommista “culturale” che regala libri a ogni cambio di gomme) che ci inducono a riflettere se non sul ruolo dei libri in questa società sempre più digitalizzata, e sul rapporto che con essi abbiamo.

Ci siamo chiesti allora, insegnanti e studenti accomunati da questa divorante passione: “Qual è IL libro che più abbiamo amato? Il preferito, il libro  – cartaceo, dotato quindi di consistenza, odore… – del nostro cuore?”
Quelle che seguono sono le nostre risposte.

Il libro che guardo sempre con infinita tenerezza nella mia libreria è “Le avventure di Tom Sawyer” di Mark Twain. La copertina è un po’ sgualcita e le pagine ingiallite: l’ho acquistato 38 anni fa con una paghetta di 1800 Lire. Non posso non associare il paesaggio fluviale del Missisipi assolato, misterioso e gioioso, lungo il quale si svolgevano le avventure di Tom, Huck, Joe e Becky, con l’estate in cui ho letto il libro. È viva nella mia immaginazione la simpatia e la furbizia dell’orfanello Tom, la bontà sotto l’aspetto severo della zia Polly e la sfortuna del povero Huck capace di risolvere ogni difficoltà.
Marta R.

Il libro a me più caro è sicuramente “Sessanta racconti” di Dino Buzzati nell’edizione Mondadori del 1985. È un’edizione rilegata con sovracoperta un po’ sgualcita e bordi scarabocchiati: l’ho incautamente prestato a una cugina, madre di una bimba dalle velleità artistiche.
Ricordo che ci era stato consigliato come lettura estiva e la mia amatissima nonna materna me lo regalò per festeggiare la promozione.
È un libro che tengo sempre a portata di mano, rileggo alcuni racconti quando devo “riempire il vuoto” tra un libro e un altro (a volte scegliere una nuova lettura mi richiede un po’ di tempo).
Storie brevi, a volte spiazzanti, che raccontano alcune delle nostre paure e inquietudini più profonde. Tra i miei preferiti “Sette piani”.
Veronica M.

Un libro a cui sono molto affezionata è “La stanza degli orrori” di Douglas Preston e Lincoln Child. Ho comprato questo libro al mercatino dell’usato e sebbene costasse solo un euro è diventato il mio preferito. Dopo averlo finito ho scoperto di avere un vero e proprio interesse per i gialli-thriller. La trama di questo libro è stupefacente e intrigante, adatta a chi è alla ricerca di una storia piena di tensione e misteri.
Giulia Z.

Quello che tra i miei libri amo di più è probabilmente “La chiave a stella” di Primo Levi, nella prima edizione Einaudi del 1978, in brossura, piuttosto ingiallita al dorso. È il suo libro più gioioso, divertente, ironico: monito del fatto che dopo una tragedia ci può essere ancora la possibilità di risollevarsi. L’ho amato tanto da acquistarne la prima edizione (italiana – e quindi mondiale!) perché il protagonista mi affascina moltissimo, Faussone, l’operaio montatore bravissimo che, ovunque lo mandino nel mondo, fa miracoli, con le sue mani e la chiave meccanica del titolo… Ho sempre invidiato le mani di un artigiano! E talvolta vorrei un lavoro i cui risultati si possano vedere crescere rapidamente, immediatamente, sotto i miei occhi.
Giuseppe M.

Il libro a cui sono affezionata di più è il primo libro che i miei genitori mi hanno regalato: “La fabbrica di cioccolato” di Roald Dahl. Era una delle mie storie preferite tanto che mi immedesimavo nei personaggi. Anche se la vicenda la conoscevo già ero affezionata più che altro al libro stesso, toccarlo, sfogliare le pagine robuste, sentire il profumo della carta e la copertina rigida. L’ho letto un sacco di volte ma non mi stancherò mai anche perché mi ricorda di quando ero bambina.
Alice A.

“Il richiamo della foresta” di Jack London fu uno dei primi libri che mi venne regalato dai miei genitori. Parla di un cane che è costretto a cambiare differenti padroni, alcuni buoni e altri meno, ma in ogni circostanza riesce a farsi valere e a superare le difficoltà.
Sono affezionata a questo libro perché il cane protagonista si chiama Buck, proprio come il pastore tedesco che mi ha accompagnata per i primi 12 anni della mia vita.
Angela V.

“La fattoria degli animali” è un libro a cui sono molto affezionata. Il libro fu scritto da George Orwell negli anni ’40 ed è una vera e propria critica al comunismo sovietico. La copia che possiedo era di mio padre, e mi fu regalato da lui. Infatti il libro è abbastanza rovinato e fu comprato da mio padre negli anni ’80. Tengo molto a questo libro, sia perché è vintage ed era di mio papà, sia perché la storia mi interessa molto.
Alice B.

Il libro a cui sono più affezionato è “Dragon” di Clive Cussler. Me lo regalò mia sorella circa 4 o 5 anni fa e da allora ho capito di amare i libri di avventura.
Il ricordo sicuramente più piacevole e malinconico allo stesso tempo è quello di un vecchio amico di famiglia che purtroppo è morto ed il cui autore preferito era appunto Clive Cussler.
Christian N.

“Sempre d’amore si tratta” di Susanna Casciani: in questo libro, regalatomi da mia mamma, la protagonista, Livia, viene raccontata da tutti coloro che, nel corso della sua vita difficile, vengono a contatto con la sua “anima complicata”. È una storia magica, la storia di una giovane farfalla con un’ala di seta e una di piombo che prova a spiccare il volo e, ogni volta, rovinosamente, cade a terra. È una storia coinvolgente, ammaliante, commovente e appassionante; romantica e dolorosa, profondamente emozionante e inebriante. La tecnica narrativa della scrittrice fiorentina è estremamente concisa, emotiva e stimolante e forse è proprio questa sua semplicità a farmi sentire così vicina alla protagonista, a farmi immedesimare in lei, a provare gioia, dolore, pentimento, coraggio e tristezza, a rendere questa storia tanto appagante quanto splendida.
Chiara A.

Il libro a cui sono più affezionata è “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupèry, il primo libro che ho letto. Mi è stato regalato da piccolina, è un libro pop-up e ogni volta che lo leggevo mi divertivo a guardare le figure che uscivano dalle pagine per entrare nel mio mondo. Mi ritrovo nel personaggio del Piccolo Principe per la sua limpida sincerità e per la sua curiosità verso l’incantato e puro “mondo dei grandi”. Ho intenzione di regalarlo ai miei figli cosicché possano avere una traccia del passato.
Sofia L.

Il mio libro preferito è probabilmente “Bianca come il latte rossa come il sangue” di Alessandro D’Avenia. Leo, il protagonista, è follemente innamorato di Beatrice, anche se non le ha mai parlato. Quando finalmente riesce a ottenere il suo numero di telefono, scopre che è affetta da una gravissima malattia…
In copertina c’è un bel primo piano di una ragazza dai capelli rossi, dietro un ramo completamente spoglio, privo di corteccia, sbiancato. Anche se il libro è recente ha un forte profumo di vecchio. Questo libro mi è stato regalato, infatti sul frontespizio si legge “Buona lettura”, a inchiostro nero.
Mi piace per come è scritto, perché quando lo leggo riesce a farmi venire voglia di scrivere, proprio come adesso…
Margherita M.

Il libro a cui sono più affezionata è “Un cuore in silenzio” di Nicholas Sparks, che possiedo nella prima edizione del 2000. Il libro appartiene a mia mamma, è come nuovo. La copertina è rossa e la dicitura sul lato gli conferisce un tocco di magia. Le pagine non sono più candide come lo erano in principio, ma aspettano ancora di essere lette da tanti occhi curiosi.
L’ho letto la prima volta durante le vacanze estive due anni fa e me ne sono completamente innamorata. La lettura è molto scorrevole e non si può che immedesimarsi in uno dei personaggi. Trovo particolarmente interessante la capacità di Sparks di coinvolgere appieno il lettore.
È un libro che si legge tutto d’un fiato, che invoglia a continuare la lettura per sapere che cosa succederà.
Anna M.

“Tra i numeri primi ce ne sono alcuni ancora più speciali. I matematici li chiamano primi gemelli: sono coppie di numeri primi che se ne stanno vicini, anzi quasi vicini, Perché fra di loro vi è sempre un numero pari che gli impedisce di toccarsi per davvero”. Questa la frase che più mi ha colpito: ho sempre pensato all’unicità del nostro essere qui su questa terra, insieme agli altri ma anche profondamente soli.
Ma davvero siamo un’umanità sola e sofferente in cerca di qualcuno che possa salvarci? Davvero la solitudine è un dramma? Domande continue si affollavano nella mia mente leggevo senza fermarmi “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano. Ora si trova nella mia libreria, nel luogo in cui ho riposto ciò a cui tengo di più. Passando, lo guardo e pregusto il momento in cui lo rileggerò.
Paola D.

1200 pagine di puro amore, copertina rigida e pesantezza di un mattone: questo è il mio libro preferito. Queste parole potrebbero spaventare ma l’unico fattore in grado di turbare è il racconto in sé. Scritto da Stephen King, “It” è il libro che è riuscito a suscitare in me delle emozioni talmente forti da tenermi sveglia la notte per proseguire con la lettura.
Lorena A.

Scrivere quale libro abbia accompagnato la mia esistenza è un compito difficile, perché è come se in qualche modo si potesse scoprire qualcosa di profondo di me, qualcosa che serbo segretamente. Ho amato e amo i libri, quelli che puoi toccare, che dopo avere aperto non puoi lasciare, quelli che ti risuonano in testa. Quante frasi lasciate sui miei libri di studio, per non dimenticare! Quanti rimproveri, quando, da sotto il banco, mentre l’insegnante interrogava, proseguivo nella lettura di un libro che non potevo mollare! Poi un giorno una grande scoperta: la Bibbia, una lettura guidata da un grande maestro, il prof. Torta. Ti ritrovi lì e scopri che dentro c’è la tua vita. Credo sia il libro dei libri, quello che li contiene tutti, e lo ritrovo sopra il mio comodino, ancora segnato. Ho solo un rammarico: non averlo letto tutto!
Silvana P.

Il mio libro preferito è “Il mondo di Sofia” di Jostein Gaarder. Racconta un mondo fantastico che non è altro che l’altro volto della vita, il suo rovescio. Mi ha aperto alla conoscenza dell’universo filosofico, insegnandomi che non tutte le domande esistenziali hanno una risposta che ci convinca fino in fondo. È stato un regalo dello scorso compleanno e non mi stancherò mai di rileggerlo.                                         

Sofia T.

Qual è invece il vostro libro preferito? Raccontatecelo nei commenti!

Pubblicato da ilgiornalinogigli

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