Doppelganger: il doppio che cammina

Doppelganger: il doppio che cammina

Quelli comunemente conosciuti come doppelgänger sono diventati il nuovo trend della piattaforma di TikTok. Se vi siete collegati all’app nell’ultima settimana vi sarà sicuramente capitato almeno un video di questo tipo. Ma in cosa consistono questi video? La maggior parte di questi sembra seguire la stessa trama: sono rappresentate persone in situazioni di vita quotidiana che vengono raggiunte da un comunicato di allerta che le invita a scappare o a nascondersi nel caso vedessero il loro doppio, evento che si verifica nel video causando spavento nelle persone coinvolte.

L’iconica frase “if you see another person that looks identical to you, run away and hide”, presente in tutti i TikTok proviene dalla web serie “The Mandela Catalogue”, creata da Alex Kister nel 2021, la quale inscena lo stato di panico provato dai cittadini della contea di Mandela causato da episodi di apparizioni di “alternati” i quali non sono altro che doppelgänger. La serie è di genere analog horror, un sottogenere dell’horror che si serve di filmati modificati.

Nello specifico il nome “doppelgänger” è di origine tedesca ed è composto da “doppel” che significa doppio e “gänger” che significa “che passa”. Si può considerare il doppelgänger un’entità che prende le nostre sembianze o quelle di persone che conosciamo.

Secondo l’immaginario popolare, un doppelgänger è in grado di dare consigli alla persona di cui prende le sembianze ma spesso questi consigli possono essere malvagi. In rari casi possono anche apparire ad amici e parenti e creare confusione. Solitamente chi vede il proprio doppelgänger è poi condannato ad essere perseguitato da immagini della sua controparte spettrale. In alcune culture inoltre i doppelgänger sono considerati presagio di morte o sfortuna.

Ben Barnes nei panni di Dorian Gray

A dimostrazione di ciò, abbiamo a nostra disposizione alcune testimonianze di chi, a quanto pare, ha avuto a che fare con il suo doppelgänger.

John Donne, ad esempio, avrebbe incontrato il doppelgänger della moglie che passeggiava con un neonato morto in braccio. Tornato da un viaggio scoprì che la moglie aveva partorito un bambino morto.

Un’altra testimonianza arriva da Percy Bysshe Shelley, poeta inglese e marito della rinomata scrittrice di Frankenstein, il quale avrebbe visto il suo doppio che gli indicava il mar Mediterraneo. Pochi giorni dopo l’autore sarebbe morto in un incidente marittimo annegando in quelle stesse acque.

Anche Abraham Lincoln riferì alla moglie di aver visto due sue facce allo specchio subito dopo essere stato nominato presidente, una di queste era talmente pallida da sembrare un cadavere; la moglie, particolarmente superstiziosa, gli disse che era un brutto segno e che sarebbe morto a causa del suo ruolo, evento che si verificò.

Una cosa simile successe alla regina Elisabetta I, che secondo la leggenda, avrebbe visto il suo doppio, il quale aveva tutto l’aspetto di un cadavere, sdraiato sul suo letto e fu questione di giorni perché morisse.

Se questi esempi mostrano la diffusione e l’interesse per la questione del doppio nell’immaginario popolare e folkloristico, d’altra parte possiamo evidenziare che questo tema ha profonde implicazioni nell’ambito letterario e filosofico.
La letteratura ha sicuramente contribuito a diffondere la tematica del doppio, che nel tempo ha assunto un significato esoterico ma anche filosofico. Alcuni esempi dalla letteratura possono essere: “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde, “El cuento del otro” di Jorge Luis Borges o “Il sosia” di Dostoevskij.

L’attore Jesse Eisenberg nei panni di Simon e James

Un ulteriore esempio è costituito dall’opera “Il visconte dimezzato” di Italo Calvino, in cui la visione del doppio si avvicina a quella di Stevenson nel suo “Lo strano caso del dr. Jekyll e Mr. Hyde”. Nel romanzo calviniano il visconte Medardo viene colpito da una cannonata in pieno petto durante una battaglia contro i Turchi che lo divide in due. Una volta tornato a casa le persone intorno a lui realizzano che di lui è tornata solo la parte malvagia. Il ritorno della parte buona porterà inevitabilmente le due metà a scontrarsi.

Anche la psicologia ha dato una lettura a questo fenomeno, ad esempio riconoscendolo nei miti e nei racconti popolari. Per esempio l’episodio di Narciso, dove il soggetto è innamorato del suo riflesso quasi fosse un’altra persona, si può collegare con il disturbo narcisistico di personalità. I personaggi, invece, come Mr Hyde o la parte destra di Medardo sembrano collegarsi al concetto di “perturbante”, coniato da Sigmund Freud, figura rivoluzionaria agli inizi del Novecento in quanto padre della psicoanalisi. Il neurologo sostiene che il doppio sia una proiezione dei nostri desideri e pulsioni inconsce, questo prevede la scissione tra noi e il nostro doppio.

A questo proposito il filosofo tedesco Friedrich Nietzsche, nell’opera “La nascita della tragedia”, introdusse i concetti di spirito apollineo e spirito dionisiaco. Lo spirito apollineo si manifesta nella scultura e nella poesia epica e prende il nome dal dio greco Apollo, dio della musica, delle arti mediche e delle scienze, dell’intelletto e della profezia. Esso è contrapposto allo spirito dionisiaco, il quale si manifesta nella musica e nell’ebbrezza e prende il nome dal dio Dioniso: dio del vino e del delirio mistico.

Secondo la scienza ognuno di noi potrebbe avere almeno un sosia in giro per il mondo, che sia egli già vissuto o nostro contemporaneo. Secondo il matematico David Aldous, per 8 miliardi di persone c’è uno 0.11% di possibilità di avere un sosia, quindi solo 11 persone su 10.000 possono contare di trovare il loro sosia.

Giada Orrù 5^L

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