Dall’Ipsia di Rovato al Bolton College Main Campus

Dall’Ipsia di Rovato al Bolton College Main Campus

Dall’Inghilterra una storia di dolore e di speranza…

A raccontarcela è un nostro ex studente, Afzal, un ragazzo pakistano che lo scorso anno scolastico ha conseguito la qualifica di Operatore Meccanico nella nostra scuola e che da settembre 2015 sta proseguendo i suoi studi in Inghilterra, presso il Bolton College. Ci ha fatto avere una relazione molto dettagliata, corredata anche di numerose fotografie, che ci illustra tutte le attività, le materie  e gli indirizzi di studio, i laboratori, la biblioteca, la palestra, insomma tutto ciò che costituisce la sua nuova realtà scolastica.

Quella di Afzal è una storia molto forte, è la storia di un riscatto, la storia di un giovane uomo che ha vissuto esperienze che lo hanno cambiato per sempre…e che vuole lasciare un messaggio molto profondo, di fiducia,  ai nostri ragazzi…perchè con la forza di volontà, l’intelligenza e la perseveranza si può andare lontano…

“La scuola è una parte della nostra vita, dove impariamo le basi fondamentali per vivere, io  ho imparato una lezione di vita

af

L’Ipsia: molte volte tendiamo a dare più importanza alla testa e a dimenticarci delle mani, pensiamo che imparando la teoria abbiamo imparato una materia tecnica, non giudichiamo il modo di imparare. Andare a scuola non vuol dire solo imparare una materia, la scuola è una seconda casa per uno studente, che egli lo ammetta o no non importa, tutti vogliamo bene alla nostra casa. La scuola è una parte della nostra vita, dove impariamo le basi fondamentali per vivere, io ho imparato una lezione di vita che anche se fossi andato nelle scuole più famose del mondo non sarei riuscito a imparare, ho imparato che lo studio si impara con la voglia, non con l’obbligo, non puoi amare una cosa solo perché I genitori ti obbligano ad amarla, la ami perché ti piace o perché hai voglia di imparare.

Al Gigli ho trovato un me perso, ero un ragazzo perso, perso nella solitudine della società, perso nella moda e nel fashion, sì perché oramai basta che ti vesti alla moda o fai le cose alla moda e sei un fenomeno, perso fra i grandi Social Network, non avevo mai realizzato che il MONDO è GRANDE e che Io ero un ragazzo fra i tanti che volevano sembrare tosti e grandi ma invece non lo era affatto. Non mi ero mai accorto che io avevo la fortuna di imparare o di crescere e di maturare, anzi mi piaceva rompere le scatole ai professori, non fare i miei compiti, spendere quel poco che avevo per le  cose inutili, tipo scommettere ogni giorno 50 centesimi sulle partite di calcio o sprecare i miei soldi in acquisti di scarpe o vestiti. Non aveva senso: io ero fortunato ero lì, nel continente più benestante ed in un paese che ha una storia così vasta e bella da studiare e non riuscivo a rendermene conto. Sì, ero proprio fortunato, ero scappato dalla fame, ero scappato dalla povertà, tanto oramai ero in Italia; “chi se ne frega tanto il lavoro lo troverò anche se non studio, tanto vivrò bene tutta la vita chi se ne frega, seguiamo la moda, anzi seguiamo il GREGGE” pensavo.

 Era lì che mi sbagliavo, non capivo che quella non era fortuna anzi era una occasione di apprendere, di capire le altre culture, apprendere l’educazione italiana e imparare i cibi italiani. E in un lontano futuro, quando sarò maturato ed educato, tornerò li indietro da dove me ne ero andato da piccolo, porterò pace, porterò educazione, porterò industria, porterò ospedali, anche se sarà difficile io non mollerò e porterò tutte quelle cose che io ho avuto e loro no. Ma grazie alle mie esperienze della vita e a Dio ho capito quale era la mia strada, avevo smesso di scommettere non mi interessava più guadagnare soldi che non avevo sudato perché quando scommetti non importa quale sia la cifra o quanto guadagni ma che dipendi da delle forze che non sono tue e che quelle forze un giorno ti rovineranno la tua vita. Avevo smesso di riservare rancore per le persone che mi avevano messo da parte o che avevano fatto razzismo su di me, che avevano differenziato il colore della pelle o che avevano giudicato culture altrui, avevo capito che solo perché si è ignoranti si può giudicare gli altri! Avevo capito che non siamo noi che decidiamo dove nasciamo, o se decidiamo di nascere in una famiglia musulmana o cristiana, o di nascere buoni o cattivi: non possiamo decidere un bel niente prima di nascere, ma dopo che siamo al mondo sì,  è lì che possiamo decidere che cosa fare delle nostra vita. Come un mio professore mi ha insegnato: “ragazzo, come fai a capire che sei vivo?” Ed io :” boh prof.” Lui: “una persona capisce che vive attraverso gli altri, sono le persone che ci circondano che ci fanno capire che siamo vivi.”

L’Ipsia mi ha aperto una porta grande e questo college mi offre tutte le risorse di cui ho bisogno per eccellere nello studio da come vedete nel materiale che ho inviato a scuola, quindi auguro buona fortuna a tutti!!!!!

P.S.

Spero che capiate ciò che voglio dire. Anche se ad alcuni di voi non interessa voglio che riflettiate sul vostro futuro, siamo nel 2016 ed ancora ci sono milioni di bambini che muoiono di fame in tutto il mondo e molto di più, la terra sta morendo piano piano, sta a voi decidere, raga! Perché siete lì seduti dietro ai banchi, a riscaldarli? Cercate di avere un obbiettivo nella vita e di realizzarlo a tutti costi!

bolton-college-doors

Pubblicato da ilgiornalinogigli

Giornalino d’istituto📰 News, info e aggiornamenti e articoli direttamente dall’Istituto Superiore Lorenzo Gigli!! #giornalinogigli linktr.ee/giornalinogigli

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.