Consapevolezza: una password sicura per internet

Consapevolezza: una password sicura per internet
                                         
Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Il Safer Internet Day è la Giornata mondiale per la sicurezza in rete (S.I.D.), istituita nel 2004 e promossa dalla Commissione Europea, che si celebra il secondo martedì del mese di febbraio. Obiettivo dalla giornata è far riflettere studenti e studentesse sull’uso consapevole degli strumenti tecnologici e sul ruolo attivo che possono avere, impiegando le risorse della rete in modo sicuro e positivo. Anche la nostra scuola, il 9 febbraio, ha aderito con grande interesse a tale iniziativa.
Il percorso di partecipazione a tale iniziativa è stato diversificato per biennio e triennio. A guidare il biennio si è attivata la professoressa Bettini, aiutata da numerosi alunni delle classi quarte. In questo primo ambito di confronto sono stati oggetto di analisi le potenzialità della rete e dei social network, con cui conviviamo ormai quotidianamente. Di seguito i ragazzi hanno riflettuto sui rischi provocati dai social, come la ricezione di email fasulle e il pericolo di chattare con persone che non conosciamo, fino ad arrivare al cyberbullismo.
Molto buona si è dimostrata l’interazione tra gli alunni, sia verbale, tramite un paio di sondaggi, sia informatica, attraverso Google Moduli: in questo modo si è potuto costantemente verificarne la comprensione e l’interesse. I ragazzi di quarta che hanno guidato l’attività hanno mostrato una sicura preparazione in materia e sono stati anche molto disinvolti, in grado di tenere alta l’attenzione.

Il professor Mangiarini si è invece dedicato alla conduzione di una lezione di consulenza normativo-amministrativa per le classi del triennio, curando la parte prettamente tecnica e formulando un diverso grado di approfondimento in base alle classi. Uno dei temi trattati con maggior grado di approfondimento è stato lo SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, la soluzione che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e di alcuni soggetti privati aderenti; è gestito da diverse aziende e ci permette, ad esempio, di consultare la nostra cartella clinica. Questo dispositivo ci propone tre livelli di sicurezza. Il primo permette di accedere ai servizi online attraverso un nome utente e una password scelti dall’utente. Il secondo richiede l’autenticazione a due fattori e infine il terzo, oltre al nome utente e la password, richiede un supporto fisico particolare, che può essere una smart card o un dispositivo per la firma digitale remota (HSM).
Nel corso dell’intervento è stata menzionata anche la carta di credito, con la quale possiamo pagare se facciamo degli acquisti. Negli ultimi anni si è diffuso il pagamento con la carta contactless che, a differenza delle carte tradizionali dotate di banda magnetica e microchip, permette di pagare avvicinando la carta all’apparecchio, senza dover inserire alcun codice pin. Il rinnovamento tecnologico procede molto velocemente e noi dobbiamo sempre ricordarci di utilizzare password e codici forti, magari inserendo dei segni speciali affinché la sequenza da noi scelta non sia facilmente individuabile.

Ho trovato questo incontro molto utile dal punto di vista tecnico. Mi ha fatto comprendere quanto siamo fortunati a poter navigare in Internet con il conseguente accesso a migliaia di contenuti; dobbiamo però ricordarci di prestare attenzione a ciò che facciamo, perché lascia traccia, e rischiamo di danneggiare la nostra reputazione e quella altrui. Dobbiamo anche capire le potenzialità di questo strumento nel campo dell’informazione e nello snellimento delle pratiche burocratiche del nostro quotidiano, perché questo ci renderà adulti consapevoli.
Da ultimo, infine, merita di essere sottolineata la qualità con cui l’Istituto Gigli affronta le sfide comunicative in questo difficile periodo di confinamento, con l’offerta, ancora una volta, di un percorso progettuale così attento alle richieste dei ragazzi.

Sofia Torchiani, 3L

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