ilgiornalinogigli
Caro Adenajd,
ricordiamo il tuo carattere forte, impulsivo, determinato. Non ti fermavi di fronte alle difficoltà e volevi farcela con le tue forze, ma eri capace anche di chiedere aiuto.
Ricordiamo la bella persona che eri: disponibile, generosa, sensibile. Apprezzavi le piccole cose. Amavi camminare, leggere i manga in inglese, studiare la storia, che in futuro magari avresti insegnato. Ti piaceva mangiare i panini con il wurstel e offrirli, guardare gli anime e discuterne. Non fumavi mai, ma quella volta che lo facevi staccavi il filtro alla sigaretta: Almeno la sento, dicevi. Eri fatto così.
Ricordiamo la tua risata forte, la fermezza con cui portavi avanti le tue idee, che erano bianche o nere ma mai grigie, e la tua curiosità, che poteva farti scordare il suono della campanella di uscita: mentre tutti scappavano a casa, tu saresti restato tutto il pomeriggio a fare domande ai prof.
Non dimentichiamo quando, appena arrivato in Italia, al corso di alfabetizzazione sembrava che lavorassi solo tu, tanto ti applicavi. Ma anche tutto quello che abbiamo combinato in stage: ti impegnavi ma facevi ridere, eri serio ma facevi cose strane.
Non dimentichiamo che pensavi prima agli altri che a te stesso: eri pronto a ripetere ad alta voce le parole del tuo compagno con la voce bassa, in modo che tutti lo sentissero, e hai aiutato tanti di noi in matematica, in inglese e in tutte le materie in cui avevamo difficoltà. Ci aiutavi perfino nelle interrogazioni di Bisecco!
Non dimentichiamo il tuo modo speciale di parlare: come non sorridere ripensando ai tuoi la tema, la turbo, la carcere? Oppure al Dai adesso! quando ti scocciavi o, ancora, ai nomignoli che ci hai dato: Luglio, Iraniano, Beli Capeli, Picolo?
Eri un grande, Adenajd. Anzi, ti chiamavamo il miglioro. Saresti diventato qualcuno perché come te ce ne sono pochi in giro. Avevi ancora molto da dare… Ma ci hai lasciato tanto.
Ci ricorderemo sempre di te.
I tuoi compagni di 5T
